L’assemblea dei giornalisti del Secolo XIX ha annunciato venerdì 15 marzo 2024 lo stato di agitazione, consegnando al Comitato di Redazione (Cdr) un pacchetto di cinque giorni di sciopero. Questa mossa è giunta “dopo che l’azienda, il gruppo Gedi, non ha smentito pubblicamente le indiscrezioni di stampa relative a una possibile vendita del quotidiano con sede a Genova”, si legge in un comunicato sindacale del Cdr.
Secondo quanto riportato, l’azienda ha respinto le voci riguardanti offerte di acquisto e trattative per la vendita del Secolo XIX, ma ha affermato che il gruppo Gedi valuterà eventuali proposte di acquisto qualora dovessero presentarsi. Riguardo alle indiscrezioni su incontri avvenuti a Genova riguardanti la possibile cessione del quotidiano, l’azienda ha dichiarato che tali incontri con istituzioni e operatori economici sono normali e periodici, come avviene in altre parti d’Italia.
I rappresentanti sindacali hanno ribadito l’importanza del Secolo XIX come voce libera e indipendente del territorio ligure, sottolineando la sua storia e la professionalità dei suoi giornalisti. L’assemblea dei giornalisti ha quindi chiesto con forza alla dirigenza di presentare un piano industriale e un piano di investimenti chiari per garantire il futuro del quotidiano.
Nel caso in cui Gedi decida di cedere la proprietà del Secolo XIX, il Cdr ha espresso la volontà di accettare solo un acquirente che abbia dimensioni, capacità, e visione coerenti con la storia e l’identità del giornale. Si è affermato il rifiuto di soluzioni di “basso cabotaggio” o influenzate da ingerenze di natura politico-economica, ribadendo l’opposizione a scelte che vadano in contrasto con l’identità della testata.
In solidarietà con i giornalisti del Secolo XIX, si sono schierati Assostampa Ligure, l’Ordine dei giornalisti della Liguria e il Gruppo Cronisti Liguri, esprimendo massima solidarietà e sostegno ai colleghi in questa delicata fase per il giornalismo locale e nazionale.