Il Sole 24 Ore: Elemaca tra le eccellenze nel Web Marketing

Il concorso “Stelle del Sud Italia 2024“, promosso da Il Sole 24 Ore in collaborazione con Statista, celebra le 200 aziende del Mezzogiorno che hanno superato confini territoriali per contribuire alla crescita dellregione meridionale e dell’intero Sud Italia. Oggi, 20 marzo, la classifica è stata pubblicata in edicola e online su ilsole24ore.com, mettendo in luce aziende come Elemaca, che ha raggiunto il 36° posto grazie alla sua crescita esponenziale nel settore del Web Marketing e del Digital. Elemaca, fondata nel 2017 da Carlo De Giorgio ed Eleonora Gugliotta, si distingue per i servizi di SEO, Link Building e copywriting orientato al SEO. La società ha visto un aumento del fatturato del 100% nel 2021 e del 50% nel 2022, frutto di un’impeccabile esperienza professionale e costante studio di settore. Espandendo le proprie attività all’estero, Elemaca ha ottenuto un riscontro positivo, attrarre clienti sia nazionali che internazionali. La valorizzazione del team, composto principalmente da donne, e l’attenzione al welfare aziendale hanno contribuito al successo, con iniziative come viaggi incentivanti a Sharm El-Sheikh e Minorca, rafforzando il legame tra i membri del team e preparandoli per nuove sfide ambiziose.
Minacce ai giornalisti: riduzione nel 2023, focus su Roma e Milano
Il 2023 ha visto una diminuzione del 11,7% degli episodi intimidatori nei confronti dei giornalisti rispetto all’anno precedente, secondo il report del Servizio di Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale. Dei 98 episodi registrati, il 12,2% è attribuibile alla criminalità organizzata e il 40,8% a contesti politico-sociali. L’utilizzo dei canali web è aumentato, con il social network Facebook e le e-mail come mezzi più utilizzati. Le regioni più colpite sono risultate essere Lazio, Lombardia, Campania, Calabria e Sicilia, mentre tra le aree metropolitane spiccano Roma e Milano.
Francia, multa milionaria per Google: violazione copyright
L’Autorità francese per la concorrenza ha inflitto a Google una multa di 250 milioni di euro per non aver rispettato gli accordi sul copyright con editori e agenzie del paese. Accuse di comunicazione non trasparente e di sottostimazione dei profitti derivanti dai contenuti giornalistici utilizzati hanno alimentato la controversia. Inoltre, il programma di intelligenza artificiale Gemini è stato oggetto di contestazioni per l’utilizzo dei contenuti senza il consenso degli editori. La disputa ruota attorno alla remunerazione per l’utilizzo online dei contenuti giornalistici, in seguito a modifiche legislative europee del 2019. Google si è impegnata a non contestare i fatti e ha proposto misure correttive, pur reputando la sanzione sproporzionata. L’azienda ha dichiarato la volontà di collaborare con gli editori francesi per risolvere la questione.
Il futuro del Telegraph: un dibattito infuocato

Il panorama mediatico britannico è stato scosso da una serie di sviluppi che hanno generato un acceso dibattito politico sulla direzione futura del Telegraph, uno dei gruppi editoriali più storici e influenti del Regno Unito. La ministra della Cultura britannica, Lucy Frazer, figura centrale in questa controversia, ha recentemente annunciato l’intenzione di avviare un’indagine dettagliata sull’offerta di acquisizione del Telegraph da parte di una cordata arabo-americana, capitanata dal fondo statale di Abu Dhabi con il supporto di RedBird. Questo annuncio segue da vicino la mossa dell’esecutivo conservatore guidato da Rishi Sunak, che ha proposto modifiche legislative volte a limitare l’influenza straniera sui media britannici. L’intento dichiarato è quello di preservare l’indipendenza e la libertà dei media nel Regno Unito, impedendo a stati esteri di possedere o controllare testate giornalistiche o organi d’informazione britannici. Le preoccupazioni del governo britannico riguardano principalmente l’eventuale cessione delle testate Telegraph, conosciute per la loro vicinanza al partito conservatore, tra cui il “Daily Telegraph”, il “Sunday Telegraph” e il settimanale “Spectator”. Si teme che tale transazione possa compromettere l’interesse pubblico e minacciare l’indipendenza dei media nel paese. La ministra Frazer ha espresso queste preoccupazioni in una comunicazione ufficiale al Parlamento, evidenziando il fatto che anche l’Autorità di Vigilanza sui Media, Ofcom, ha sollevato simili timori riguardo alla potenziale acquisizione del Telegraph. L’indagine proposta rappresenta un importante passo per garantire che le decisioni riguardanti l’assetto proprietario dei media britannici siano prese nel rispetto dei principi democratici e della libertà di stampa. Tuttavia, il dibattito è destinato a continuare, poiché si confrontano gli interessi economici, politici e sociali legati al futuro del Telegraph e, più in generale, al ruolo dei media nella società contemporanea. Resta da vedere quale sarà l’esito di questa controversia e quale impatto avrà sul panorama mediatico britannico nel lungo termine.