La presidente della Rai, Marinella Soldi, ha recentemente effettuato una significativa retromarcia nella gestione del caso Scurati-Bortone. Inizialmente in disaccordo con l’amministratore delegato Roberto Sergio, Soldi ha poi escluso qualsiasi intento di censura da parte dei vertici di viale Mazzini.
Durante un’audizione in Commissione di Vigilanza, Soldi ha dichiarato: “Non possono essere attributi intenti censori al vertice aziendale“. Questa affermazione è arrivata in merito alla mancata partecipazione dello scrittore Antonio Scurati al programma “Chesarà…” e all’audit aperto a carico della conduttrice Serena Bortone. La presidente ha spiegato che la ricostruzione dei fatti fornita dall’amministratore delegato era sostanzialmente corretta, ma ha sottolineato come l’audit abbia rivelato una vicenda più complessa, caratterizzata da disallineamenti operativi e comunicativi all’interno della direzione editoriale.
CONTESTO E REAZIONI
L’audit ha mostrato anomalie nella tempistica e nei comportamenti all’interno della direzione editoriale. Soldi ha sottolineato l’importanza di agire in maniera unitaria per preservare la reputazione dell’azienda, evidenziando che certe azioni e comportamenti inusuali hanno contribuito a colorare la vicenda in un contesto specifico. Tuttavia, ha ribadito che non ci sono stati intenti censori da parte dei vertici aziendali.
La presa di posizione di Soldi ha sollevato diverse reazioni, soprattutto tra i parlamentari democratici della commissione di vigilanza Rai. Questi ultimi hanno espresso preoccupazione per le possibili pressioni subite dalla presidente, mettendo in dubbio la sua imparzialità nella gestione del caso.
CASO GASPARRI
Il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ha alimentato ulteriormente la polemica mostrando in Commissione la scaletta del programma “Chesarà…” che prevedeva la presenza di Scurati a titolo gratuito. Gasparri ha ringraziato la presidente per aver chiarito che non ci sono stati intenti censori, ma dall’opposizione sono arrivate richieste di trasparenza su come Gasparri avesse ottenuto la scaletta del programma.
LA VISIONE DI SOLDI
“Una Rai dalla governance profondamente mutata, più salda perché slegata dagli scossoni quotidiani del dibattito nazionale e con orizzonte temporale più ampio. Una Rai coerente con lo European Media Freedom Act: un servizio pubblico che sia pilastro della società democratica, grazie a una maggiore indipendenza e a un finanziamento adeguato e stabile”, ha aggiunto la presidente Soldi in Vigilanza.
“Una Rai trasparente nei suoi processi, per alimentare la fiducia dei dipendenti e degli utenti. Una Rai trasparente anche nell’informazione: capace di mostrare all’utente come costruisce le sue notizie, compreso il racconto della politica (e meno focalizzata sui politici)”.