Myrta Merlino resta alla guida di Pomeriggio Cinque

Negli ultimi tempi, diverse testate giornalistiche, tra cui Dagospia, avevano diffuso la notizia che Myrta Merlino sarebbe stata sostituita alla conduzione di Pomeriggio Cinque. Le speculazioni si basavano sui bassi ascolti del programma e sulla costante supremazia del diretto concorrente La vita in diretta, condotto da Alberto Matano. Tuttavia, queste voci sono state categoricamente smentite dall’editore Pier Silvio Berlusconi durante una recente conferenza stampa. Intervenuto per fare il bilancio della stagione televisiva, Berlusconi ha confermato che Myrta Merlino continuerà a condurre Pomeriggio Cinque. “Non abbiamo motivi per non riconfermare Myrta Merlino alla conduzione,” ha dichiarato, mettendo fine a tutte le indiscrezioni. L’annuncio arriva dopo il tumultuoso addio di Barbara D’Urso e l’arrivo improvviso della Merlino, ex conduttrice de L’Aria che tira. Oltre alla conferma, Pier Silvio Berlusconi ha elogiato il lavoro svolto da Myrta Merlino durante questa stagione. “Myrta Merlino al pomeriggio ha fatto un buon lavoro, ha lavorato tanto, il prodotto è migliorato, sia per ascolti che per profilo siamo soddisfatti,” ha affermato. Queste parole attestano un bilancio più che positivo per la conduttrice, che concluderà la stagione televisiva venerdì 14 giugno e tornerà a settembre. Nei giorni scorsi, i rumors sui potenziali sostituti di Myrta Merlino avevano coinvolto diversi nomi, tra cui quello di Cesara Bonamici. La storica giornalista del Tg5, recentemente impegnata come opinionista nel Grande Fratello, sembrava una candidata probabile per la conduzione di Pomeriggio Cinque. Tuttavia, con la conferma di Berlusconi, queste ipotesi sono state definitivamente messe a tacere.
Gambero Rosso, Lorenzo Ruggeri è il nuovo direttore responsabile

Si apre un nuovo importante capitolo per il Gambero Rosso con la nomina di Lorenzo Ruggeri a direttore responsabile della testata. Giornalista professionista, giovane e talentuoso, Ruggeri è una figura di spicco nel settore enogastronomico internazionale e italiano. La sua nomina rappresenta un traguardo significativo raggiunto dopo 15 anni di carriera all’interno dell’azienda, dove ha iniziato come studente, poi come editor internazionale, e infine come vicecuratore della Guida Vini d’Italia. Il Presidente del Gambero Rosso, Paolo Cuccia, ha espresso grande soddisfazione per la scelta di Ruggeri: “Ruggeri è la figura ideale per la nuova direzione del Gambero Rosso, per la profonda conoscenza del settore e per il suo illuminato percorso con noi in questi anni. Da sempre il nostro gruppo è impegnato per creare un ambiente capace di valorizzare e coltivare i talenti, promuovendo una cultura di crescita e sviluppo professionale, dove ciascuno possa esprimere al meglio il proprio potenziale. Lorenzo è un esempio di questo impegno e sono certo che, con la sua esperienza e competenza, saprà valorizzare ancora di più il ruolo del Gambero nel panorama dell’enogastronomia italiana e internazionale”. Romano, 38 anni, Ruggeri è entrato a far parte del Gambero Rosso nel 2008. Ha ricevuto la sua formazione nel master in giornalismo enogastronomico alla Città del Gusto di Roma, proseguendo poi negli anni successivi all’interno della redazione. Ha dimostrato una passione e competenza straordinarie per il mondo del cibo e del vino, diventando il più giovane degustatore e curatore di alcune delle principali guide del Gambero Rosso, tra cui la Guida dei migliori ristoranti italiani nel mondo, la Guida Vini d’Italia e Berebene. Durante la sua carriera ha assaggiato circa 100mila etichette e visitato ristoranti in tutti i continenti, accumulando una vasta esperienza internazionale. Ha partecipato ai più prestigiosi eventi enogastronomici, tra seminari e degustazioni, ed è stato giudice in concorsi mondiali sul vino. “Accetto questa sfida con grande entusiasmo, felice di poter contribuire al futuro dell’azienda che mi ha visto crescere e che ha riposto in me la sua fiducia – dice Ruggeri – Il mio obiettivo è quello di rafforzare l’autorevolezza del Gambero Rosso, in Italia e nel mondo, rinnovandone lo stile e il linguaggio, rendendo ancora più incisivi i nostri contenuti editoriali. Ho la fortuna di guidare una redazione di professioniste e professionisti, insieme affronteremo tantissime sfide che abbiamo davanti, con massimo impegno, passione e chiarezza”. Il primo impegno ufficiale di Ruggeri nel suo nuovo ruolo sarà la presentazione della Guida Sushi 2025, prevista per il 13 giugno a Roma.
L’Evening Standard cambia formato, da quotidiano a settimanale

Mercoledì scorso, l’Evening Standard, storico tabloid inglese, ha annunciato che smetterà di uscire nel formato quotidiano e diventerà un settimanale. Il giornale, distribuito gratuitamente dal 2009 soprattutto nella metropolitana di Londra, affronterà un radicale cambiamento per adattarsi ai tempi moderni e alle mutate abitudini dei lettori. La dirigenza dell’Evening Standard ha spiegato che il modello gratuito non funziona più. La pandemia ha ridotto significativamente il numero di pendolari che utilizzano i mezzi pubblici, diminuendo di conseguenza il bacino di lettori abituali. Inoltre, l’introduzione del segnale telefonico su gran parte delle linee della metropolitana di Londra ha cambiato le abitudini di lettura dei viaggiatori, che ora preferiscono consultare il proprio telefono piuttosto che leggere il giornale durante il tragitto. Negli ultimi sei anni, l’Evening Standard ha registrato una perdita di 84,5 milioni di sterline (circa 100 milioni di euro). Per continuare le pubblicazioni, il giornale ha dovuto fare affidamento sui finanziamenti diretti di Evgeny Lebedev, che insieme al padre Alexander Lebedev, ex esponente del KGB, acquistò una quota di maggioranza del giornale nel 2009. La nuova rivista si chiamerà ES Magazine e uscirà con frequenza ridotta, concentrandosi su un’analisi più approfondita delle questioni rilevanti per i londinesi, secondo quanto dichiarato dal direttore Paul Kanareck. Il giornale investirà maggiormente sul proprio sito internet, adeguandosi così alle nuove esigenze del pubblico digitale. Simon Jenkins, columnist del Guardian ed ex collaboratore dell’Evening Standard, ha commentato la notizia con nostalgia, riconoscendo che da tempo la qualità del giornale fosse in declino. Jenkins ha sottolineato come tutto il giornalismo locale abbia perso valore, una riflessione amara che trova conferma nelle difficoltà incontrate da numerose testate locali negli ultimi anni. Fondato nel 1827, l’Evening Standard è stato per decenni un’istituzione londinese. Con la sua prima edizione distribuita già a mezzogiorno, ha rappresentato un punto di riferimento nel panorama dell’informazione cittadina. Il giornale ha ospitato nomi illustri del giornalismo e della critica teatrale, e ha avuto corrispondenti a Parigi e Washington. Negli anni, l’Evening Standard ha partecipato attivamente alla vita pubblica di Londra, supportando importanti iniziative culturali e sociali, come la campagna per l’apertura al pubblico di Somerset House e la salvaguardia di Covent Garden. Il passaggio a un formato settimanale segna la fine di un’era per l’Evening Standard e per il giornalismo londinese. La chiusura dell’edizione quotidiana riflette una tendenza più ampia che vede il declino della stampa locale a favore di media digitali e social. Negli ultimi anni, oltre 300 giornali locali hanno chiuso in Gran Bretagna, lasciando un vuoto significativo nella copertura delle notizie locali.
Responsabilità digitale: il codice etico del Gruppo 24Ore sull’IA
Il Gruppo 24Ore ha adottato un codice di autodisciplina per garantire un uso etico dell’intelligenza artificiale nelle sue attività editoriali e professionali. Il codice si basa su sei principi principali, tra cui la conformità normativa, l’attendibilità dei dati, il ruolo centrale dell’essere umano, l’inclusività e la diversità, la responsabilità e l’educazione digitale. Questo impegno è stato annunciato al festival dell’Economia di Trento e mira a promuovere una comprensione più ampia delle implicazioni etiche e sociali dell’IA. Il Gruppo 24Ore sta esplorando diverse applicazioni di IA generativa per migliorare i suoi processi e servizi, sottolineando l’importanza del ruolo dei giornalisti e degli esperti nel selezionare, verificare e interpretare le informazioni.
Il Tempo festeggia 80 anni con un’edizione speciale

Il quotidiano romano “Il Tempo” celebra oggi il suo ottantesimo anniversario, segnando una tappa significativa nella storia del giornalismo italiano. Fondato dal senatore Renato Angiolillo, il giornale uscì per la prima volta il 6 giugno 1944, in un momento cruciale della storia italiana, quando le truppe angloamericane entrarono a Roma liberandola dall’occupazione nazista. Per commemorare questa importante ricorrenza, “Il Tempo” presenta un’edizione speciale con un inserto di trentadue pagine dedicato alla sua evoluzione e al suo impatto sulla società italiana e mondiale. L’inserto, in edicola il 5 giugno, ripercorre la storia del giornale dall’era di Angiolillo fino alla gestione attuale della famiglia Angelucci, attraversando ottant’anni di cronache, inchieste e reportage. Tra le pagine, i lettori troveranno riproduzioni di copertine storiche e contributi di firme illustri che hanno arricchito il quotidiano dal 1944 ad oggi. L’introduzione è firmata dal direttore Tommaso Cerno e l’inserto includerà i contributi di personalità di spicco come Gianni Letta e giornalisti storici quali Francobaldo Chiocci, Gian Franco Svidercoschi, Ulderico Piernoli, Franco Cardini, Ruggero Marino e Maurizio Piccirilli. Non mancherà una sezione dedicata allo sport, con un ricordo speciale del presidente del CONI, Giovanni Malagò. MANIFESTO DI LIBERTÀ E INDIPENDENZA La notte tra il 4 e il 5 giugno 1944, Roma viene liberata dagli Alleati, che entrano in città attraverso la Casilina, guidati dal generale Mark Clark. La capitale italiana, sotto occupazione tedesca dal settembre 1943, si sveglia libera il 5 giugno, con “Il Tempo” che stampa il suo primo numero per raccontare l’evento. Pio XII, il Papa, aveva negoziato una ritirata senza spargimenti di sangue con i tedeschi. Il 2 giugno 1946, gli italiani votano per scegliere tra monarchia e repubblica, optando per quest’ultima. Dieci giorni dopo, Umberto II parte in esilio, e l’Italia diventa ufficialmente una repubblica. Nel 1948, le prime elezioni parlamentari vedono la Democrazia Cristiana ottenere la maggioranza assoluta. “Il Tempo” pubblica importanti testimonianze storiche, come i Diari di Galeazzo Ciano e le interviste ai partigiani che catturarono Mussolini. Questi documenti svelano i retroscena della resa italiana e della fucilazione di Mussolini. Mentre l’Italia si confronta con il suo passato, il futuro viene delineato dai governi di Alcide De Gasperi, che ottiene fondi per la ricostruzione attraverso il Piano Marshall e avvia l’Italia verso nuove alleanze internazionali. Il 4 aprile 1949, l’Italia aderisce alla NATO, e Giulio Andreotti emerge come figura chiave della politica italiana nella Prima Repubblica. DALLA LIBERAZIONE DI ROMA ALLA MODERNITÁ Durante l’occupazione nazista di Roma, Renato Angiolillo acquistò le testate “L’Italia” e “Il Tempo”. Il 6 maggio 1944 iniziò a distribuire clandestinamente “L’Italia” e il 5 giugno, con la liberazione di Roma, il giornale uscì alla luce del sole sotto la testata “Il Tempo”. Il quotidiano, stampato in una vecchia tipografia, venne temporaneamente sospeso dagli Alleati per violazione degli accordi sulla stampa, ma riprese le pubblicazioni dopo due giorni con la nuova sottotestata “Quotidiano indipendente”. Inizialmente compilato da Angiolillo, Leonida Rèpaci e quattro colleghi, il giornale riuscì a farsi conoscere grazie alla sospensione degli altri quotidiani per collusione con il regime fascista. “Il Tempo” pubblicò in esclusiva i “Diari” di Galeazzo Ciano, aumentando rapidamente la tiratura e divenendo il quotidiano più letto a Roma. Angiolillo cambiò la linea politica del giornale da socialdemocratica a conservatrice, portando alla rottura con Rèpaci. Nel dopoguerra, “Il Tempo” mantenne la sua popolarità e divenne il principale quotidiano della capitale. Il giornale favorì il dialogo tra intellettuali fascisti e antifascisti, contribuendo alla riconciliazione nazionale. Con la morte di Angiolillo nel 1973, la direzione passò a Gianni Letta, che mantenne alte le vendite. Negli anni successivi, il giornale attraversò periodi di crisi e ripresa, cambiando diverse volte proprietà. Nel 2007, “Il Tempo” adottò il formato berlinese e potenziò il sito web. Dal 2016, il quotidiano è di proprietà della famiglia Angelucci. COSTRUIRE IL FUTURO Nel corso degli anni, “Il Tempo” ha raccontato la storia d’Italia con passione e impegno. Ha investigato, criticato e rivelato fatti e complotti della Repubblica, accompagnando gli italiani nella costruzione del loro futuro. Da quel lontano 6 giugno 1944, il quotidiano è stato un osservatore attento e un critico spesso pungente, capace di dare voce ai sentimenti e alle aspirazioni del paese. Celebrando questo importante traguardo, “Il Tempo” si proietta verso il futuro con la consapevolezza del proprio ruolo nel panorama dell’informazione. In un mondo sempre più influenzato dalla tecnologia, dalla velocità e dalla globalizzazione, il giornale si impegna a mantenere viva la sua tradizione di indipendenza e rigore. Il direttore Cerno, nella sua introduzione, sottolinea l’importanza di evitare la banalità e il conformismo, continuando a offrire un giornalismo schietto, capace di cambiare idea e mettersi in discussione. EREDITÀ DA COSTRUIRE Il compito di “Il Tempo” nei prossimi ottant’anni sarà quello di proseguire su questo solco, adattandosi alle nuove sfide dell’informazione digitale e dei social media, ma sempre mantenendo la libertà e l’indipendenza che lo hanno caratterizzato fin dalle origini. Come afferma Cerno, l’obiettivo è formare una comunità più informata e consapevole, attraverso un lavoro giornalistico rigoroso e aperto al dibattito. ROMA, CITTÀ ETERNA L’edizione speciale di “Il Tempo” si conclude con una riflessione su Roma, la “Città eterna”, simbolo del coraggio e dell’originalità del giornale. Come Roma, “Il Tempo” ha vissuto momenti di grandezza e difficoltà, mantenendo sempre uno spirito indomito e pronto a rinnovarsi. L’Economist ha dedicato la copertina a donne che stanno plasmando il futuro dell’Europa: Giorgia Meloni, Ursula von der Leyen e Marine Le Pen, simboli di un nuovo potere femminile. Roberta Metsola e Christine Lagarde, rispettivamente presidente del Parlamento europeo e guida della BCE, sono altre figure chiave. Meloni, in particolare, ha sfidato gli stereotipi, introducendo riforme innovative in Italia e guadagnando credibilità internazionale. Ha promosso una nuova visione di cooperazione con l’Africa e rafforzato il ruolo strategico dell’Italia nel Mediterraneo e nell’Alleanza atlantica. Inoltre, ha guidato l’adozione di un protocollo d’intesa con l’Albania, seguito da molti altri Paesi europei. La leadership di Meloni si distingue per la stabilità e determinazione, influenzando positivamente l’equilibrio politico europeo. Marine Le Pen si prepara per le elezioni francesi