GIORNALISMO MULTIMEDIALE

Washington Post: Robert Winnett rimane al Telegraph

The Washington Post Headquarter

Robert Winnett ha deciso di non assumere la direzione del Washington Post a seguito di notizie che hanno sollevato dubbi sui suoi legami con pratiche non etiche di raccolta di notizie in Gran Bretagna. Resterà al Daily Telegraph, dove attualmente ricopre il ruolo di vicedirettore.

La notizia è stata comunicata venerdì sia ai dipendenti del Telegraph che allo staff del Post tramite e-mail. Chris Evans, caporedattore del Telegraph, ha dichiarato: “Sono lieto di annunciare che Rob Winnett ha deciso di restare con noi. Come tutti sapete, è un ragazzo di talento e la loro perdita è il nostro guadagno“.

Will Lewis, amministratore delegato del Washington Post, ha confermato la notizia ai dipendenti del Post, esprimendo il suo rammarico per il ritiro di Winnett e lodandolo come un “editore e giornalista di incredibile talento“.

Secondo fonti vicine alla questione, Winnett ha scelto di ritirarsi dalla posizione di direttore della redazione del Post. Lewis ha annunciato che il Post avvierà una nuova ricerca per coprire il ruolo vacante, ricerca che in passato ha richiesto tempi lunghi e culminato con un’intervista a Jeff Bezos, il fondatore di Amazon e proprietario del giornale.

La decisione di Winnett di rimanere in Gran Bretagna rappresenta l’ultimo episodio di una serie di sconvolgimenti al Post. All’inizio del mese, Sally Buzbee, direttrice esecutiva del giornale, ha rassegnato improvvisamente le dimissioni, coincidenti con l’annuncio di Lewis di un piano per riorganizzare drasticamente la redazione del Post, prevedendo l’installazione di Winnett come caporedattore permanente.

Le settimane successive hanno visto numerosi articoli sollevare dubbi sull’etica giornalistica di Winnett e Lewis. Ciò ha portato molti giornalisti del Post a diventare scettici sulla capacità della coppia di guidare un’istituzione così prestigiosa. Bezos, proprietario del giornale da oltre un decennio, è intervenuto rassicurando gli editori senior che gli standard del Post rimarranno elevati.

Winnett, noto per la sua incessante ricerca di scoop, si è guadagnato il soprannome di “Rat Boy”. Tuttavia, la notizia del suo ritiro ha sollevato sollievo tra alcuni giornalisti del Post. “Rat Boy è uscito!” ha esclamato un giornalista in un messaggio di testo.

Lewis aveva inizialmente annunciato che Winnett avrebbe assunto la direzione del Post dopo le elezioni presidenziali americane di novembre, con Matt Murray, ex redattore capo del Wall Street Journal, che avrebbe ricoperto il ruolo di caporedattore ad interim fino ad allora. Nella sua e-mail di venerdì, Lewis ha confermato che Murray continuerà a ricoprire il ruolo fino a dopo le elezioni, mentre il Post pianifica di creare una nuova divisione focalizzata sul giornalismo di servizio e sui social media nel primo trimestre del prossimo anno.

La decisione di Winnett rappresenta una grave battuta d’arresto per Lewis, criticato nelle ultime settimane per la sua gestione delle situazioni etiche e dei conflitti interni. Il New York Times ha recentemente riportato che Lewis e Winnett avrebbero utilizzato documenti ottenuti in modo fraudolento per articoli pubblicati sul Sunday Times di Londra. Il Washington Post ha successivamente condotto un’indagine sui legami di Winnett con John Ford, un investigatore privato che ha ammesso di aver utilizzato metodi non etici per ottenere esclusive.

Nonostante l’angoscia espressa privatamente dalla redazione, alcuni giornalisti di spicco del Post hanno pubblicamente chiesto le dimissioni di Lewis per il bene del giornale e del pubblico, affermando che ha perso la fiducia della redazione e non la riconquisterà mai.

La ricerca di un nuovo direttore per il Post è stata condotta da Patty Stonesifer, dirigente tecnologica e confidente di Bezos, che ha incontrato i dipendenti del Post per discutere delle questioni attuali e della nuova divisione di giornalismo di servizio.

Prima che lo scandalo travolgesse il Post, Lewis aveva elogiato Winnett come un “brillante giornalista investigativo” che avrebbe “ripristinato un grado ancora maggiore di rigore investigativo” al giornale, promettendo che per Winnett si prospettavano giorni difficili.