GIORNALISMO MULTIMEDIALE

Crisi a THR Roma: giornalisti si dimettono in massa

THR Roma

“Solidarietà massima ai colleghi di The Hollywood Reporter Roma, che si sono oggi dimessi in massa per giusta causa dopo ripetuti scioperi causa mancati pagamenti degli stipendi e l’assenza di una qualsivoglia prospettiva realistica della testata. Nel mio piccolo, grazie sia al direttore Boris Sollazzo che al vicedirettore Pino Gagliardi. Da semplice collaboratore esterno ho resistito fino ai 9 mesi di arretrati. Un super progetto naufragato in 12 mesi. Profonda amarezza”.

Questo è il messaggio di Federico Boni, redattore di The Hollywood Reporter Roma, pubblicato sul suo profilo Facebook. Le sue parole riecheggiano la delusione e la frustrazione di una redazione che, nonostante gli sforzi e la dedizione, ha dovuto affrontare gravi difficoltà economiche e gestionali.

La redazione di The Hollywood Reporter Roma denuncia da tempo il mancato pagamento degli stipendi, dichiarando uno sciopero a oltranza dal 24 giugno, dopo una precedente astensione di cinque giorni. La situazione, aggravata negli ultimi mesi, era già critica a marzo, quando i giornalisti avevano scioperato per i medesimi motivi. Nonostante le giustificazioni dell’editore Gian Marco Sandri riguardo problemi di liquidità e ritardi nei pagamenti dei clienti, non sono stati fatti progressi.

In una nota ufficiale, si è ribadito l’assenza di prospettive realistiche e sostenibili da parte dell’azienda. Il direttore Boris Sollazzo ha espresso solidarietà alla redazione, riconoscendo la precarietà della situazione. La crisi si è accentuata dopo il cambio di direzione a febbraio, con Sollazzo che ha sostituito Concita De Gregorio.

I giornalisti hanno dichiarato che difenderanno i loro diritti fino a ottenere atti concreti dall’azienda, mentre l’editore auspica un ritorno al lavoro e prevede un equilibrio finanziario entro il terzo trimestre del 2024. La solidarietà espressa da Federico Boni riflette un sentimento diffuso di amarezza e disillusione per un progetto che, nonostante le grandi potenzialità, è naufragato nel giro di un anno.