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TgR, nuova sfida per Sangiuliano? Boccia alimenta la polemica

Maria Rosaria Boccia è tornata a far parlare di sé con un nuovo post su Instagram, puntando il dito contro Gennaro Sangiuliano, ex ministro della Cultura. “Genny non mi ha ancora chiesto scusa e continua a minacciare una denuncia. Le denunce non si minacciano, si fanno, e queste continue minacce hanno il sapore di un’estorsione”, scrive Boccia, come riportato da Leggo.it. La sua indignazione prosegue: “Mi chiedo: una persona che si è dimessa da Ministro e che ha detto tante bugie può tornare a lavorare nel servizio pubblico televisivo? Può chi manipola la verità lavorare per la tv di Stato, per di più in ruoli di comando?”. Lo scrive in un post su Instagram Maria Rosaria Boccia, che poi aggiunge un post scriptum: “Hai fame di verità o di soldi?”

Intanto, l’ex ministro Gennaro Sangiuliano sembra intenzionato a trovare un po’ di pace dopo l’intensa ondata di critiche e polemiche degli ultimi giorni. “Ho bisogno di tranquillità personale, di stare accanto a mia moglie che amo”, ha scritto nella lettera di dimissioni alla premier Giorgia Meloni, mantenendo ferma la volontà di agire legalmente contro chi lo ha “danneggiato”. I suoi contatti con il legale di fiducia, Salvatore Sica, sono costanti, ma per il resto Sangiuliano ha deciso di prendersi una pausa, allontanandosi dai riflettori e dai social.

Sebbene il caso Boccia possa aver compromesso le sue aspirazioni politiche, con la candidatura alle Regionali del 2025 ora in bilico, Sangiuliano si prepara a tornare in Rai, l’azienda di cui è dipendente in aspettativa non retribuita dal 2022, quando accettò l’incarico ministeriale. “Certo che ci tornerò”, ha dichiarato, citando i casi di altri ex giornalisti che sono rientrati in Rai dopo esperienze politiche, come Marrazzo e Badaloni. “Ma non voglio un posto di rilievo”, ha precisato.

Secondo alcune indiscrezioni, Sangiuliano potrebbe essere destinato a dirigere la TgR, la testata giornalistica regionale della Rai attualmente guidata da Alessandro Casarin, il cui mandato scade a novembre. Tuttavia, la nomina di un ex ministro a capo di una testata giornalistica solleva dubbi di opportunità, specialmente in un momento di stallo nelle trattative per le nomine all’interno dell’azienda. Sul tema si discuterà nel prossimo vertice di maggioranza, previsto all’inizio della settimana, mentre martedì si riunirà l’ufficio di presidenza della Vigilanza Rai.