La Rai chiude i battenti per “L’Altra Italia”
Giovedì 31 ottobre andrà in onda l’ultima puntata della trasmissione “L’Altra Italia” su Rai 2 in prima serata. La notizia è stata annunciata dalla Direzione Approfondimento, che ha comunicato la conclusione del programma. Questo segna un cambiamento significativo nella programmazione di Rai 2, che ha cercato di affrontare tematiche rilevanti e attuali. “Nelle prossime settimane insieme al conduttore Antonino Monteleone, con la Direzione Distribuzione e la Direzione Marketing avvieremo delle riflessioni per realizzare una nuova trasmissione con un nuovo format e una collocazione in palinsesto più efficaci”, si legge nella nota ufficiale. La Direzione Distribuzione e la Direzione Marketing collaboreranno per sviluppare un nuovo format e una collocazione in palinsesto più efficace.
La Regione Lazio affida a Iadicicco la comunicazione
Roberto Iadicicco, 63 anni, è il nuovo responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio, nominato il 1 ottobre dal presidente Francesco Rocca. Con un percorso professionale che unisce il giornalismo alla medicina, Iadicicco porta con sé un bagaglio di esperienze significativo. È stato direttore responsabile dell’Agi per sei anni e, in precedenza, ha ricoperto il ruolo di direttore generale della comunicazione e delle relazioni istituzionali del Ministero della Salute. La sua carriera accademica include la docenza di comunicazione d’impresa presso l’Università Cattolica, dove forma le future generazioni di professionisti della comunicazione. Negli ultimi anni, Iadicicco ha anche svolto il ruolo di Head of Health Communication & Promotion di Eni SPA, dimostrando la sua capacità di gestire progetti complessi e di promuovere iniziative di comunicazione strategica. Con la sua vasta esperienza nel settore, Iadicicco è pronto ad affrontare le sfide della comunicazione pubblica e a garantire un flusso informativo chiaro ed efficace per la Regione Lazio.
Assostampa denuncia censura notizia incidente mortale a Firenze

Sabato 26 ottobre 2024, un operaio di origini marocchine è deceduto in un incidente sul lavoro mentre era impiegato in un cantiere autostradale sull’A1, all’altezza di Firenze. L’uomo, travolto da un’auto, ha perso la vita durante il turno, lasciando dietro di sé una tragedia che pone ancora una volta l’accento sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Tuttavia, la notizia non è stata resa pubblica, scatenando la reazione dell’Associazione Stampa Toscana, che ha diffuso martedì 29 ottobre 2024 un comunicato in cui denuncia la mancata informazione. “Ancora una volta è stata censurata una notizia di cronaca e i cittadini si sono visti negare il diritto ad essere informati su un fatto grave qual è un incidente mortale sul lavoro”, afferma l’Associazione Stampa Toscana, che sottolinea come il silenzio della Procura di Firenze su questo episodio rappresenti una violazione del diritto all’informazione. Per l’Assostampa, l’omissione non colpisce solo i giornalisti, ma danneggia la società nel suo complesso, privandola del diritto all’informazione. Nel comunicato, il sindacato regionale “ricorda al procuratore di Firenze che la diffusione di notizie di pubblico interesse non ha niente a che vedere con le norme sulla presunzione d’innocenza”, evidenziando come tale censura sembri basarsi su una distorsione del principio legale, senza considerare l’importanza sociale e pubblica di incidenti come questo. I giornalisti della Toscana chiedono quindi l’intervento delle più alte cariche dello Stato per porre fine a quella che ritengono essere una preoccupante limitazione della libertà di informazione. Con un richiamo diretto al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’Assostampa sottolinea che il capo dello Stato solo pochi giorni fa aveva definito i decessi sul lavoro una “piaga intollerabile”, invitando tutte le istituzioni e la società civile a un impegno attivo per garantire condizioni di lavoro sicure e dignitose per tutti i lavoratori. L’Associazione Stampa Toscana conclude il comunicato con un appello deciso: “oscurare queste notizie significa non permettere agli organi di informazione di tenere alta la guardia sul tema della prevenzione e della sicurezza”. Secondo il sindacato, mantenere sotto silenzio questi eventi impedisce la costruzione di una consapevolezza collettiva sul problema, sottraendo alla comunità un’informazione fondamentale per prevenire nuove tragedie e promuovere una maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro.
Claudio Calabi nominato da Ferragni alla guida di Fenice

Claudio Calabi sarà a breve alla guida di Fenice, società strategica per il gruppo Ferragni. Secondo quanto riportato dal Corriere.it, Calabi, noto per la sua esperienza in ristrutturazioni aziendali, assumerà l’incarico di amministratore unico per rilanciare l’azienda proprietaria del marchio Chiara Ferragni, promuovendo un accordo con i soci esterni e delineando una nuova strategia di crescita dopo il caso Balocco. L’assemblea di Fenice, prevista per lunedì prossimo, delibererà la nuova struttura gestionale: Chiara Ferragni e Paolo Barletta, attuali amministratori, cederanno la gestione e formalizzeranno la nomina di Calabi. Recentemente, Calabi ha guidato il rilancio di Risanamento e Italtel-Psc. Supportato da Chiara Ferragni (32,5% di Fenice) e dall’imprenditore Paolo Barletta (40%), Calabi entrerà ufficialmente in carica martedì, portando con sé una solida esperienza. Chiara Ferragni, leader nella digital economy, si prepara così a lasciare il ruolo operativo. La priorità per Calabi sarà un’analisi approfondita della struttura dei costi e dei conti aziendali. In seguito, proporrà un piano strategico volto a risolvere la situazione finanziaria e riaprire il dialogo con Pasquale Morgese, che detiene il 27,5% di Fenice e ha recentemente esercitato pressioni sui vertici dell’azienda. La sua autorevolezza e competenza rappresentano elementi chiave per rilanciare Fenice e stabilizzare le relazioni interne al gruppo.