Rai: sciopero del 6 novembre
La Rai – ai sensi dell’art. 2, comma 6, della legge n. 146/1990, come modificata dalla legge n. 83/2000 – comunica che è stata proclamata da una sigla sindacale una giornata di astensione dal lavoro, il 6 novembre, per tutti i dipendenti del Gruppo Rai. Di conseguenza, nella suddetta giornata, la normale programmazione potrebbe subire alcune modifiche (Fonte: Adnkronos)
Unesco: uccisi 162 giornalisti in due anni, l’85% senza giustizia

In occasione della Giornata internazionale per porre fine all’impunità per i crimini contro i giornalisti, l’Unesco ha diffuso un rapporto che denuncia il preoccupante livello di violenza verso i professionisti dell’informazione, sottolineando come gran parte degli omicidi di giornalisti restino impuniti. Questa giornata, istituita dalle Nazioni Unite il 2 novembre per commemorare l’assassinio di due giornalisti francesi in Mali nel 2013, mira a sensibilizzare il pubblico e le istituzioni sulla necessità di proteggere chi opera nel mondo dell’informazione, in particolare nelle aree di conflitto. Nel rapporto, Audrey Azoulay, direttrice generale dell’Unesco, ha dichiarato: “Nel 2022 e nel 2023, un giornalista è rimasto ucciso ogni quattro giorni semplicemente per aver svolto il suo lavoro alla ricerca della verità. Nella maggior parte dei casi, nessuno sarà mai ritenuto responsabile di questi omicidi”. Questi dati drammatici riflettono una realtà preoccupante: l’85% degli omicidi di giornalisti registrati dal 2006 è rimasto irrisolto. L’Unesco ha quindi esortato i governi ad “aumentare considerevolmente i loro sforzi” per contrastare questo alto tasso di impunità. Nel biennio 2022-2023 sono stati assassinati 162 giornalisti, con quasi la metà delle vittime impegnate in zone di guerra. Nel 2022, il Messico ha registrato il numero più alto di omicidi, con 19 giornalisti uccisi, seguito dall’Ucraina con 11. Nel 2023, è stato lo Stato di Palestina a riportare il maggior numero di vittime, con 24 giornalisti assassinati. Dall’Unione Europea sono giunte dichiarazioni di condanna per l’aumento degli attacchi contro i giornalisti. Josep Borrell, Alto Rappresentante per la Politica Estera, e Vera Jourova, vicepresidente della Commissione, hanno lodato il lavoro dei giornalisti in prima linea che operano in contesti di crisi, sottolineando l’importanza delle loro testimonianze. “In occasione della decima Giornata internazionale per porre fine all’impunità dei crimini contro i giornalisti, elogiamo gli impavidi reporter e giornalisti in prima linea che coprono conflitti, crisi ed emergenze. Il loro lavoro è essenziale per denunciare le violazioni dei diritti umani, gli abusi e i crimini di guerra che altrimenti rimarrebbero nascosti alla vista del pubblico”, hanno commentato. Borrell e Jourova hanno anche evidenziato le difficoltà crescenti per i giornalisti che operano in zone di guerra, specialmente a Gaza, dove “affrontano straordinari pericoli letali per fornire al mondo notizie affidabili in assenza della dovuta protezione e date le ingiustificate restrizioni imposte all’accesso dei media stranieri”. La loro dichiarazione continua a elencare le minacce che i giornalisti affrontano in Ucraina, Libano, Myanmar, Yemen, Sudan e altre aree di conflitto, dove i rischi di violenze, molestie e detenzioni arbitrarie sono quotidiani. Infine, l’Unione Europea ha riaffermato la necessità di proteggere i giornalisti, sottolineando che attaccare intenzionalmente chi lavora nell’informazione è un crimine di guerra ai sensi del diritto internazionale: “L’Ue condanna fermamente gli attacchi ai giornalisti e chiede ancora una volta un’azione urgente ed efficace per salvaguardare i giornalisti e gli operatori dei media. Il diritto umanitario internazionale è chiaro: i giornalisti e gli operatori dei media sono civili e devono essere protetti in ogni momento. Prendere deliberatamente di mira i giornalisti è un crimine di guerra ai sensi del diritto umanitario internazionale”.
Askanews in crisi: “Sacrifici insostenibili, necessario un confronto”

Il Comitato di redazione (Cdr) di Askanews ha espresso forte preoccupazione per le recenti richieste economiche avanzate dall’azienda, ritenute ingiustificate e potenzialmente dannose per la qualità del prodotto giornalistico. In un comunicato stampa diffuso mercoledì 30 ottobre 2024, il Cdr ha chiesto un incontro con il Sottosegretario all’Editoria, Alberto Barachini, per presentare in modo dettagliato la situazione attuale e i sacrifici già affrontati dai giornalisti per garantire la sopravvivenza dell’agenzia. Il 18 ottobre scorso, i giornalisti di Askanews hanno scioperato in risposta all’ennesima richiesta aziendale di tagli al costo del lavoro. In un comunicato dell’assemblea dei redattori, diffuso il 17 ottobre, è stata ribadita all’unanimità la necessità di rispettare i patti in vigore e la totale indisponibilità della redazione a sostenere da sola il peso di qualunque risparmio. L’assemblea ha definito la richiesta di tagli al costo del lavoro irricevibile e pericolosa per la sopravvivenza dell’agenzia, sottolineando che da quasi dodici anni i giornalisti non ricevono uno stipendio intero. Negli ultimi quattro anni, la redazione ha lavorato duramente per evitare il fallimento dell’azienda, sopportando quasi interamente l’onere finanziario senza ricevere spiegazioni sui piani di sviluppo che potrebbero giustificare le esorbitanti richieste economiche. La nota del Cdr ha evidenziato anche l’urgenza di conoscere nel dettaglio gli sviluppi futuri che giustificherebbero i prospettati tagli al lavoro giornalistico e le ragioni dietro l’aumento delle spese a favore di soggetti esterni negli ultimi anni. L’assemblea ha dichiarato lo stato di agitazione, assegnando al Cdr un pacchetto di cinque giorni di sciopero a sostegno delle sue rivendicazioni. La prima giornata di sciopero è stata indetta per il 18 ottobre, con l’obiettivo di imporre il rispetto delle norme professionali e tutelare salari e posti di lavoro. Il Cdr rimane in attesa di un confronto con le autorità competenti, nella speranza di trovare soluzioni che possano preservare la qualità dell’informazione fornita da Askanews.