Una nuova controversia coinvolge il Los Angeles Times e il suo proprietario, il miliardario del settore biotecnologico Patrick Soon-Shiong. Secondo quanto riportato dal Guardian, Soon-Shiong avrebbe chiesto al comitato editoriale del giornale di “prendersi una pausa” dallo scrivere su Donald Trump, introducendo al contempo una serie di restrizioni che hanno sollevato preoccupazioni interne riguardo all’indipendenza editoriale della testata.
L’intervento di Soon-Shiong non è un caso isolato: già lo scorso autunno, durante la campagna presidenziale, aveva impedito al comitato editoriale del Los Angeles Times di pubblicare un endorsement a favore di Kamala Harris. La decisione aveva generato profonde spaccature, causando un’ondata di dimissioni nel comitato editoriale e la perdita di migliaia di abbonamenti da parte dei lettori. Spiegando la sua scelta, Soon-Shiong aveva affermato di temere che sostenere un candidato avrebbe soltanto alimentato ulteriormente le divisioni negli Stati Uniti.
Nei mesi successivi, il miliardario ha espresso ulteriori preoccupazioni sul tono e l’indirizzo editoriale del giornale, lamentando il rischio che il Los Angeles Times si trasformasse in una “camera dell’eco”, troppo spostata verso sinistra. Soon-Shiong ha quindi dichiarato l’intenzione di rendere il giornale più “equo ed equilibrato” e di intervenire direttamente per ottenere un maggiore bilanciamento nelle opinioni pubblicate.
Secondo quanto riportato, l’editore avrebbe chiesto di pubblicare eventuali editoriali critici su Donald Trump soltanto se accompagnati da un altro pezzo che presentasse un punto di vista opposto. Tale decisione, secondo un promemoria interno redatto dai membri della sezione Opinioni e reso pubblico dal giornalista Oliver Darcy nella newsletter Status, ha causato il blocco o il ritardo a tempo indefinito di diversi editoriali che erano già stati scritti ma non ancora pubblicati. Inoltre, Soon-Shiong avrebbe richiesto ai redattori di inviargli il testo completo di ogni editoriale e il nome dell’autore prima della pubblicazione. Questo controllo preventivo, secondo lo staff, ha generato preoccupazioni riguardo alla capacità del comitato editoriale di lavorare in autonomia, senza il timore di possibili ritorsioni.
Nella nota interna, il personale del Los Angeles Times ha ribadito l’impegno a mantenere saldi i valori fondamentali del giornalismo, sottolineando il dovere di essere trasparenti con il pubblico e di agire sempre nel suo interesse. Gli autori del documento hanno inoltre richiamato la politica etica del giornale, secondo cui la priorità principale deve essere quella di proteggere “l’integrità del Times”.
Parallelamente, Soon-Shiong ha annunciato l’intenzione di implementare un sistema basato sull’intelligenza artificiale per misurare l’imparzialità degli articoli pubblicati dal giornale. Questo cosiddetto “misuratore di parzialità” dovrebbe consentire al Los Angeles Times di affrontare meglio le critiche sulla propria linea editoriale e di garantire un approccio più bilanciato. In un’intervista, il miliardario ha dichiarato che la sopravvivenza della testata dipende dalla capacità di ampliare il proprio pubblico e attrarre lettori con orientamenti e sensibilità diverse.
Patrick Soon-Shiong, che ha acquistato il Los Angeles Times nel 2018 per 500 milioni di dollari, ha affermato di aver investito quasi 1 miliardo di dollari nella testata per garantirne la sopravvivenza in un panorama mediatico in continua evoluzione. Nonostante gli sforzi economici, il giornale ha vissuto un anno particolarmente difficile: nei mesi scorsi, il direttore esecutivo Kevin Merida si è dimesso e circa il 20% del personale della redazione è stato licenziato, segnando un periodo di forte instabilità.
In risposta alla lettera del personale che ha sollevato i dubbi sull’indipendenza editoriale, la dirigenza del Los Angeles Times ha dichiarato al Guardian di star attualmente esaminando le preoccupazioni espresse dallo staff. La crescente influenza di Patrick Soon-Shiong sulle decisioni editoriali, però, ha inevitabilmente aperto un dibattito più ampio sull’equilibrio tra proprietà privata di una testata giornalistica e il rispetto della sua autonomia e imparzialità.
(In foto, Patrick Soon-Shiong)