Mario Calabresi: “L’Italia non abbandona Cecilia Sala”

Mario Calabresi

Il direttore di Chora Media, Mario Calabresi, ha raccontato al Corriere della Sera la vicenda della giornalista Cecilia Sala, arrestata il 19 dicembre in Iran. Calabresi ha sottolineato l’impegno delle autorità italiane per riportarla a casa, mostrando fiducia nel lavoro della Farnesina. “L’Italia non lascia mai soli i propri cittadini”, ha dichiarato, ricordando esperienze passate come il rapimento di Domenico Quirico in Siria durante la sua direzione de La Stampa. La giornalista, conosciuta per la sua professionalità, si trovava a Teheran per raccontare la realtà attuale, un viaggio che desiderava fare da tempo. Sala aveva pianificato ogni dettaglio con scrupolosità, ottenendo un visto di otto giorni e collaborando con un fixer fornito dall’ambasciata. Tuttavia, giovedì 19, il suo silenzio ha subito allarmato il team di Chora Media: non aveva inviato la registrazione del podcast Stories e il suo telefono risultava spento. Dopo aver contattato il compagno di Sala, Daniele Raineri, è stata attivata l’unità di crisi della Farnesina. Sala ha successivamente telefonato alla madre, riferendo di essere stata arrestata e rassicurando di non aver subito violenze, pur parlando con tono che sembrava “leggere un comunicato”. Ha potuto parlare anche con il padre e con Raineri, menzionando brevemente le condizioni in prigione. A Natale, ha detto, le sono stati serviti pollo, riso e due sigarette. L’ambasciatrice italiana Paola Amedei è riuscita infine a farle visita, portandole cibo e vestiti, confermando che la giornalista è in buone condizioni fisiche. Il team di Chora Media, insieme alle autorità, resta unito nel tentativo di riportare Cecilia Sala a casa al più presto. (In foto, Mario Calabresi)

Crollano gli ascolti dei Tg: calano tutti, tranne TgLa7

TgLa7

Un tempo indiscusso punto di riferimento per l’informazione, i telegiornali italiani stanno vivendo una stagione nera. Il pubblico fugge, gli ascolti crollano e la centralità che i notiziari occupavano nell’agenda mediatica sembra svanire. Secondo i dati Auditel analizzati dallo Studio Frasi, nel 2024 quasi tutte le principali testate registrano perdite significative. È una crisi trasversale, che colpisce sia la Rai sia Mediaset, con un’unica eccezione: il Tg La7 di Enrico Mentana, che continua a crescere. In casa Rai, il Tg1 conserva la leadership con uno share medio del 23,56%, ma perde 163.414 spettatori rispetto al 2023 (-3,79%). La gestione editoriale, voluta ai piani alti, non sembra pagare: la narrazione monocorde e una scaletta incentrata su cronaca nera e spettacolo allontanano il pubblico. Peggio fa il Tg2, diretto da Antonio Preziosi, che subisce un tracollo del 8,88% (-96.782 spettatori), consolidando la propria crisi. Il Tg3, pur risentendo del calo complessivo della terza rete, si difende con una perdita minima dello 0,44%, pari a soli 7.522 spettatori. A differenza delle altre testate, la Testata Regionale registra un segno positivo, crescendo dello 0,78%. Nemmeno Mediaset può dirsi immune. Il Tg5, al secondo posto con uno share del 19,54%, perde 86.099 spettatori (-2,42%), mentre il Tg4 lascia sul campo il 4,44% (-24.756 spettatori) e Studio Aperto il 3,52% (-18.014 spettatori). In questo scenario di crisi, spicca il successo del Tg La7, che con l’edizione serale diretta da Mentana cresce del 18,64%, guadagnando 191.810 spettatori. “Una crescita che tuttavia va inserita nell’ottima performance della rete: se La7 aumenta il pubblico, ne beneficia anche il suo telegiornale”, spiega Massimo Scaglioni, docente di Economia dei Media all’Università Cattolica di Milano. La crescita, tuttavia, non basta a nascondere un problema più ampio: l’erosione dell’audience televisiva, causata dallo spostamento delle nuove generazioni verso piattaforme digitali. Smartphone, tablet e pc sono ormai i dispositivi preferiti per informarsi, a discapito della TV tradizionale. Dal 30 dicembre, per adattarsi a questo cambiamento, Auditel introdurrà un nuovo sistema di rilevazione chiamato “total audience”. Questa metodologia misurerà non solo i programmi trasmessi in TV, ma anche quelli disponibili sui dispositivi connessi a Internet, offrendo un quadro più completo delle abitudini del pubblico. Francesco Siliato, analista dello Studio Frasi, individua nelle scelte editoriali uno dei fattori chiave del calo dei Tg Rai. Ritiene che il racconto monotematico delle guerre, poco pluralista e carente di approfondimenti, unito alla presenza eccessiva di cronaca nera, allontani gli spettatori. Questo trend negativo non risparmia nemmeno i canali all news. Rainews24 si ferma allo 0,52% di share (-17,9%), mentre Tgcom24 e SkyTg24 si attestano rispettivamente allo 0,5% e allo 0,33%.