Murdoch paga 1 miliardo e si scusa con il principe Harry

Il 22 gennaio 2025, il principe Harry ha ottenuto una “vittoria monumentale” contro News Group Newspapers (NGN) di Rupert Murdoch, che include l’editore di The Sun. La causa, che riguarda le pratiche illecite dei tabloid britannici, è stata risolta con delle scuse pubbliche e un risarcimento sostanziale per l’intrusione nella sua vita privata, tra il 1996 e il 2011. News Group Newspapers (NGN) ha offerto scuse complete e inequivocabili al principe Harry per gravi intrusioni nella sua vita privata, tra cui intercettazioni telefoniche, sorveglianza e uso improprio di informazioni personali da parte dei giornalisti di The Sun e News of the World tra il 1996 e il 2011. NGN ha ammesso il danno arrecato anche alla sua famiglia, inclusa la defunta madre Diana, accettando di risarcire Harry con un’importante somma. Si è scusata anche con Lord Tom Watson per intrusioni simili durante il suo mandato al governo tra il 2009 e il 2011, riconoscendo l’impatto negativo sulle sue relazioni familiari e risarcendolo con danni significativi. News Group Newspapers ha risolto oltre 1.300 reclami, spendendo più di 1 miliardo di sterline in risarcimenti e spese legali, dichiarando che l’accordo con il principe Harry “traccia una linea sul passato” e pone fine a un decennio di contenziosi. Tuttavia, l’avvocato di Harry, David Sherborne, ha accusato la società di “spergiuri e insabbiamenti”, sostenendo che ha cancellato milioni di e-mail per ostacolare la giustizia. News Group ha negato queste accuse, ma ha ammesso gli illeciti commessi da investigatori privati assunti da The Sun, non riconoscendo tuttavia l’hacking da parte dei propri giornalisti. Il caso contro The Daily Mail, previsto per l’anno prossimo, solleva interrogativi su come evolverà la battaglia legale di Harry contro i media.
CNHI impone congedi non retribuiti a 46 dipendenti

Il rientro dalle vacanze si è trasformato in un’amara sorpresa per decine di dipendenti della CNHI, azienda editoriale statunitense che gestisce 77 giornali locali. A 46 dipendenti, pari al 3% della forza lavoro, è stato imposto un congedo obbligatorio non retribuito di quattro settimane. La misura, secondo quanto dichiarato dall’azienda, è stata presa per affrontare un contesto economico difficile e un quarto trimestre deludente, solitamente trainato dalle entrate pubblicitarie natalizie. La CNHI, con sede a Montgomery, Alabama, è un’azienda specializzata in testate di piccole dimensioni, con una tiratura media di 10.000 copie. Appartiene al piano pensionistico Retirement Systems of Alabama e negli ultimi anni ha cercato di adattarsi alle sfide di un settore in crisi. Tuttavia, le difficoltà economiche del mercato e l’eventuale aumento dei costi della carta da giornale, derivante da una possibile guerra tariffaria con il Canada, minacciano ulteriormente i già fragili equilibri finanziari. L’assenza di comunicazioni trasparenti da parte della dirigenza ha generato ansia tra i dipendenti, molti dei quali temono che i congedi temporanei possano preludere a licenziamenti permanenti. Alcuni lavoratori hanno espresso delusione per la mancanza di preavviso e il silenzio dell’azienda sulle prospettive future. Sebbene CNHI abbia mantenuto un basso profilo, le sue operazioni sono state caratterizzate da continui cambiamenti. Nel 2024 ha venduto dieci giornali, segnale di una strategia volta a snellire le attività e ridurre i costi. Nonostante queste difficoltà, l’azienda rimane un punto di riferimento per l’informazione locale in molte comunità degli Stati Uniti. Dean Ridings, CEO di America’s Newspapers, ritiene che regolamentazioni più flessibili aiuterebbero il settore, ma prevede un 2025 difficile, aggravato da possibili tariffe sulla carta canadese.