Elon Musk accusa l’Associated Press: “Propaganda associata”

L’Associated Press finisce nuovamente al centro delle polemiche. Questa volta, l’attacco arriva da Elon Musk, che su X ha rilanciato una feroce critica contro la storica agenzia di stampa, scrivendo: “AP sta per Associated Propaganda”. Il commento del miliardario ha amplificato le accuse di un utente, che contestava un lancio ritirato dall’agenzia. L’intervento di Musk si inserisce in un clima già teso: nelle ultime settimane, l’AP è stata bersagliata da Donald Trump e dalla Casa Bianca, irritati per la decisione dell’agenzia di non allinearsi alla nuova denominazione di Golfo d’America, stabilita da un ordine esecutivo del presidente. Una scelta che ha avuto conseguenze dirette: i reporter dell’AP sono stati esclusi dallo Studio Ovale e dall’Air Force One, segnando un duro colpo per la storica testata. Il caso ha sollevato un ampio dibattito tra chi difende l’autonomia editoriale dell’AP e chi accusa l’agenzia di bias ideologico. Musk, da tempo in guerra con i media tradizionali, continua così la sua battaglia per una libertà di parola senza filtri, consolidando il suo ruolo di critico delle narrazioni istituzionali.
Il New York Times lancia un progetto per tracciare i sondaggi politici

Il New York Times ha lanciato un nuovo progetto per tracciare e aggregare i sondaggi di opinione pubblica, iniziando con quelli relativi alle prestazioni lavorative dell’ex presidente Donald Trump. L’obiettivo è offrire un quadro chiaro e accessibile, rendendo i dati disponibili a tutti. Nel corso delle prossime settimane, il Times aggiungerà nuove funzionalità, tra cui grafici che illustrano le variazioni della media dei sondaggi nel tempo. Successivamente, verranno inclusi anche sondaggi relativi alle elezioni governative e congressuali, ampliando così l’analisi offerta ai lettori. L’iniziativa rientra in un impegno più ampio del Times per fornire contesto e chiarezza in un panorama informativo sempre più affollato e complesso. L’industria dei sondaggi ha vissuto alti e bassi negli ultimi anni: se da un lato la tecnologia ha reso più semplice ed economico realizzare indagini, dall’altro alcuni storici istituti di ricerca hanno chiuso, lasciando un vuoto nel settore. Di fronte a una crescente proliferazione di sondaggi e risultati spesso contrastanti, il Times intende offrire un servizio affidabile, come già fatto nelle scorse elezioni. L’aggregazione dei sondaggi consente di ridurre il rumore di fondo e fornire una visione più equilibrata, attenuando eventuali distorsioni partigiane. Questo progetto si ispira al modello del sito 538, che per anni ha aggregato dati sui sondaggi prima della sua recente chiusura da parte di ABC News. Il Times vuole garantire la continuità di questo servizio, ritenendolo un elemento fondamentale per giornalisti, analisti e il pubblico. Tutti i dati saranno disponibili gratuitamente, purché venga attribuita la fonte al New York Times. Per facilitare la transizione dagli standard precedenti, il Times manterrà un formato simile a quello usato da 538, segnalando eventuali differenze nella documentazione ufficiale. Gli utenti che desiderano segnalare sondaggi mancanti o richiedere informazioni possono contattare il team di Election Analytics all’indirizzo polls@nytimes.com.