GIORNALISMO MULTIMEDIALE

Il Guardian cede l’Observer: Tortoise Media pronta all’acquisto

The Observer

Il Guardian ha ufficialmente annunciato la decisione di mettere in vendita l’Observer, la storica testata domenicale che vanta il primato di essere il più antico giornale domenicale del mondo, fondato nel 1791. Nel 1993, l’Observer è stato accorpato al Guardian, entrando a far parte della grande famiglia editoriale del Guardian Media Group (Gmg). Ora, però, è oggetto di trattative formali con Tortoise Media, un sito di informazione e approfondimenti nato nel 2019, grazie all’iniziativa di James Harding, ex direttore della BBC, e di Matthew Barzun, ex ambasciatore degli Stati Uniti nel Regno Unito.

OFFERTA SIGNIFICATIVA

Sebbene i dettagli economici delle trattative non siano stati resi noti, fonti come Sky Uk riportano che Tortoise Media sarebbe disposta a investire 25 milioni di sterline nel corso dei primi cinque anni di proprietà dell’Observer. Questa cifra rappresenta un investimento considerevole, anche se rimangono da definire i termini finali dell’accordo. L’offerta ricevuta dal Guardian Media Group è stata descritta come “sufficientemente importante” per essere presa in seria considerazione, con l’obiettivo di preservare il futuro del quotidiano principale del gruppo, il Guardian stesso.

Secondo quanto riportato sul sito del Guardian, la vendita dell’Observer potrebbe fornire al gruppo editoriale la possibilità di rafforzare la sua strategia di crescita, concentrandosi sull’internazionalizzazione e sulla digitalizzazione. Anne Bateson, direttrice generale di Gmg, ha infatti sottolineato che l’obiettivo è rendere il Guardian sempre più internazionale, digitale e finanziato dai propri lettori, piuttosto che da inserzionisti o altre fonti esterne.

L’ESPANSIONE DI TORTOISE MEDIA

Fondata nel 2019, Tortoise Media si distingue per un modello di giornalismo lento e approfondito, che cerca di fornire un’analisi più riflessiva e dettagliata rispetto alla copertura frenetica di notizie e aggiornamenti in tempo reale. La sua missione è quella di fornire al pubblico una comprensione più profonda delle questioni complesse, piuttosto che bombardare i lettori con breaking news. Grazie alla guida di James Harding, ex direttore della sezione news della BBC, e all’esperienza diplomatica di Matthew Barzun, la piattaforma ha rapidamente guadagnato attenzione nel panorama dei media britannici. L’acquisizione dell’Observer rappresenterebbe un passo importante nell’espansione di Tortoise Media, aumentando la sua presenza e influenza nel settore della stampa tradizionale.

PROFONDA RIORGANIZZAZIONE

Questa potenziale acquisizione si inserisce in un contesto di profonda riorganizzazione nel settore dei media britannici, segnato da una crisi che sta colpendo i giornali cartacei a livello globale. Nonostante il Regno Unito abbia mantenuto tirature superiori rispetto ad altri Paesi, inclusa l’Italia, i giornali britannici stanno affrontando le stesse difficoltà legate al calo della domanda di stampa tradizionale.

Già in passato si sono registrate operazioni simili: il Times e il Sunday Times sono stati acquistati da Rupert Murdoch, consolidando la sua posizione di potere nel panorama editoriale britannico. Più recentemente, è stata annunciata la vendita del Telegraph e del Sunday Telegraph a causa di debiti, testate che sono entrate nel mirino di investitori stranieri, come il fondo di Abu Dhabi in partnership con RedBird, società americana. Anche lo Spectator, il settimanale di orientamento conservatore, è stato messo sul mercato. Queste operazioni dimostrano come il mondo della stampa britannica stia attraversando un periodo di ristrutturazioni e ridimensionamenti, cercando di adattarsi alla nuova realtà digitale e alla riduzione delle vendite di copie cartacee.

IL FUTURO DELL’OBSERVER

La vendita dell’Observer potrebbe segnare la fine di un’era, ma allo stesso tempo rappresentare un’opportunità di rinnovamento per la testata. Con l’entrata in gioco di Tortoise Media, ci si aspetta che l’Observer possa evolversi mantenendo la sua tradizione di giornalismo autorevole e di qualità, ma con una maggiore attenzione ai formati digitali e alle nuove modalità di fruizione dell’informazione.