GIORNALISMO MULTIMEDIALE

Hearst e OpenAI: accordo per contenuti di qualità su ChatGpt

Hearst e OpenAI

Hearst, uno dei più grandi gruppi editoriali americani, ha ufficialmente stretto un accordo con OpenAI, la società madre di ChatGpt, unendosi alla lista di editori internazionali che collaborano con la startup di intelligenza artificiale. Tra questi vi è anche il gruppo Gedi, che ha recentemente sottoscritto una partnership con OpenAI per condividere i propri contenuti con la popolare piattaforma.

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, l’accordo tra Hearst e OpenAI permetterà a ChatGpt di accedere alle notizie di oltre 60 pubblicazioni del gruppo, tra cui famosi magazine come Cosmopolitan, Esquire, Elle e il quotidiano San Francisco Chronicle. Questo consentirà a ChatGpt di fornire risposte basate su informazioni accurate e verificate, garantendo agli utenti trasparenza e chiara attribuzione delle fonti originali.

La partnership nasce dalla crescente attenzione verso l’intelligenza artificiale generativa e dal suo potenziale nel settore dell’informazione. “Man mano che l’intelligenza artificiale generativa matura, è fondamentale che il giornalismo creato da professionisti sia al centro di tutti i prodotti di AI”, ha commentato Jeff Johnson, presidente di Hearst Newspapers.

Il suo commento sottolinea la preoccupazione di molti nel settore editoriale per garantire che i contenuti utilizzati dall’IA siano di alta qualità e rispettino gli standard giornalistici.

Anche OpenAI ha espresso soddisfazione per l’accordo. Brad Lightcap, uno dei manager della società, ha spiegato che l’integrazione dei contenuti affidabili di Hearst nei prodotti di OpenAI, come ChatGpt, contribuirà a migliorare la qualità delle informazioni offerte agli utenti. “Inserendo i contenuti affidabili di Hearst nei nostri prodotti, aumenteremo la capacità di fornire informazioni coinvolgenti e affidabili”, ha spiegato Lightcap.

Questa collaborazione si inserisce in una strategia più ampia di OpenAI, che sta ampliando la rete di editori con cui collabora per migliorare la qualità delle informazioni fornite dai suoi strumenti. A luglio, OpenAI ha presentato SearchGpt, un motore di ricerca basato sull’IA, simile a Google, che mira a trasformare il modo in cui le persone cercano contenuti online.