Dopo il brusco calo dovuto all’irruzione di DeepSeek, la startup cinese di intelligenza artificiale, i mercati statunitensi hanno ritrovato stabilità. Il Nasdaq ha chiuso con un rialzo del 2%, mentre le Big Tech hanno visto un rimbalzo significativo, con Nvidia che ha recuperato il 9% dopo la perdita del 17% registrata il giorno precedente. Il timore che i modelli di IA possano funzionare con meno chip del previsto aveva scatenato vendite massicce, ma la situazione sembra ora più sotto controllo.
La competizione tecnologica tra Stati Uniti e Cina si fa sempre più serrata. Sam Altman, CEO di OpenAI, ha riconosciuto su X la potenza di R1 di DeepSeek, sottolineando che il modello cinese eccelle soprattutto per efficienza e costo. La novità preoccupa le aziende americane, che devono giustificare agli investitori l’enorme spesa per lo sviluppo di modelli sempre più potenti. Altman ha dichiarato che OpenAI continuerà a innovare per mantenere la leadership, ma la concorrenza si fa agguerrita.
Sul fronte politico, la Casa Bianca monitora con attenzione l’avanzata cinese nel settore. Il presidente Trump ha definito l’arrivo di DeepSeek una “sveglia” per l’industria americana, riconoscendo tuttavia che la concorrenza potrebbe ridurre i costi di sviluppo. Resta da vedere se gli Stati Uniti rafforzeranno ulteriormente le restrizioni sulle esportazioni di microchip verso la Cina, dopo il giro di vite imposto da Biden prima di lasciare la presidenza. Anche l’Europa osserva con attenzione: Ursula von der Leyen ha annunciato che l’IA sarà un pilastro della strategia per la competitività europea.
Intanto, il Garante della privacy italiano ha aperto un’istruttoria su DeepSeek, come già fatto con OpenAI nel 2023. L’Autorità ha richiesto dettagli su raccolta, trattamento e conservazione dei dati, inclusi quelli utilizzati per l’addestramento degli algoritmi. La sezione privacy di DeepSeek menziona l’archiviazione dei dati su server cinesi, ma il Garante vuole maggiore chiarezza. La società ha 20 giorni per rispondere, altrimenti potrebbe incorrere in sanzioni o nell’oscuramento del servizio in Italia.
Nel precedente caso di ChatGPT, OpenAI aveva sospeso il servizio in Italia a seguito dell’intervento del Garante, per poi riattivarlo con modifiche alle politiche sulla privacy. Recentemente, l’Autorità ha inflitto a OpenAI una multa di 15 milioni di euro per violazioni passate, contro cui la società ha presentato ricorso.