Il Gruppo Angelucci lancia un nuovo dorso di Economia
Il Gruppo Angelucci si prepara al lancio di un innovativo dorso di Economia. Il progetto coinvolgerà le testate di punta del gruppo: Il Giornale, diretto da Alessandro Sallusti, Libero, guidato da Mario Sechi, e Il Tempo, sotto la direzione di Tommaso Cerno. Alla guida del nuovo supplemento economico ci sarà Osvaldo De Paolini, condirettore del Giornale e uno dei più esperti giornalisti di settore. Il dorso si articolerà su 40 pagine, offrendo ai lettori approfondimenti, analisi, interviste esclusive e retroscena sul mondo economico, con un posizionamento competitivo rispetto al dorso di Economia del Corriere della Sera. Secondo quanto appreso da Adnkronos, De Paolini ha già completato la squadra editoriale e il progetto dovrebbe vedere la luce entro aprile. C’è persino la possibilità che il gruppo anticipi i tempi, confermando le ambizioni di questa nuova iniziativa.
Ann Telnaes lascia il Post per una vignetta su Bezos

La vignettista Ann Telnaes, celebre per il suo stile satirico e vincitrice del Premio Pulitzer, ha rassegnato le dimissioni dal Washington Post. La decisione segue il rifiuto del giornale di pubblicare una sua vignetta che ritraeva Jeff Bezos, proprietario del celebre quotidiano e di Amazon, in un contesto critico. La vignetta mostra figure di spicco del mondo tecnologico e mediatico, tra cui Sam Altman (CEO di OpenAI), Mark Zuckerberg (Meta) e Patrick Soon-Shiong (proprietario del Los Angeles Times), inginocchiati davanti a Donald Trump. L’intento era evidenziare i rapporti ambigui tra questi leader e Trump dopo la sua elezione. La vignetta include anche Topolino, simbolo della Disney, per sottolineare il ruolo di diverse industrie nell’adattarsi politicamente al contesto. In una dichiarazione personale, Telnaes ha scritto: “Lavoro per il Washington Post dal 2008 come vignettista editoriale. Ho ricevuto feedback editoriali e conversazioni produttive, e alcune divergenze, sulle vignette che ho inviato per la pubblicazione, ma in tutto questo tempo non ho mai visto una vignetta eliminata a causa di chi o cosa ho scelto di indirizzare la mia penna. Fino ad ora“. Secondo la vignettista, la vignetta criticava i miliardari del settore tecnologico e mediatico che cercavano di ingraziarsi il presidente eletto Trump, spesso incontrandolo a Mar-a-Lago per discutere contratti governativi e regolamentazioni. Telnaes ha sottolineato che, sebbene sia normale ricevere critiche editoriali su metafore visive o chiarezza del messaggio, in questo caso la vignetta non è stata bocciata per tali motivi. Sebbene le critiche editoriali su metafore visive siano comuni, la vignetta di Telnaes è stata rifiutata per il suo punto di vista. Questo rappresenta un pericoloso cambiamento, minacciando la libertà di stampa. Telnaes, membro del consiglio della Freedom Cartoonists Foundation di Ginevra e dell’ex consiglio di Cartoonists Rights, ha espresso preoccupazione per le crescenti interferenze editoriali negli Stati Uniti, ricordando i rischi affrontati dai vignettisti nei paesi autoritari. Ha aggiunto che le organizzazioni di stampa devono tutelare la libertà di espressione, piuttosto che cercare di compiacere leader autoritari. “I proprietari di tali organizzazioni di informazione sono responsabili della salvaguardia di tale stampa libera, e cercare di entrare nelle grazie di un autocrate in attesa porterà solo a indebolire tale stampa libera“. David Shipley, direttore della sezione opinioni del Washington Post, ha giustificato il rifiuto affermando che la scelta mirava a evitare la ripetizione di argomenti già trattati in articoli precedenti. Tuttavia, la spiegazione non ha convinto molti, che vedono nella decisione una pressione indiretta da parte di Bezos. Questa controversia si aggiunge a precedenti critiche rivolte a Bezos e Patrick Soon-Shiong per presunte interferenze editoriali, come la mancata pubblicazione di endorsement politici durante le recenti elezioni presidenziali. Tali scelte sono state interpretate come tentativi di evitare scontri con il futuro governo. Telnaes ha concluso: “Come vignettista editoriale, il mio lavoro è di tenere sotto controllo le persone e le istituzioni potenti. Per la prima volta, il mio editore mi ha impedito di fare questo lavoro critico. Quindi ho deciso di lasciare il Post . Dubito che la mia decisione causerà molto scalpore e che verrà respinta perché sono solo un vignettista. Ma non smetterò di sostenere la verità del potere attraverso le mie vignette, perché come si dice, ‘La democrazia muore nell’oscurità’“. (In foto, Ann Telnaes)
I genitori di Cecilia Sala chiedono silenzio stampa

I genitori di Cecilia Sala, la giornalista italiana detenuta in Iran dal 19 dicembre 2024, hanno richiesto ai media di mantenere il silenzio stampa per non ostacolare lo sviluppo della situazione. Di seguito, il messaggio completo di Elisabetta Vernoni e Renato Sala, pubblicato dall’agenzia Ansa venerdì 3 gennaio 2025. “La situazione di nostra figlia, Cecilia Sala, chiusa in una prigione di Teheran da 16 giorni, è complicata e molto preoccupante. Per provare a riportarla a casa il nostro governo si è mobilitato al massimo e ora sono necessari oltre agli sforzi delle autorità italiane anche riservatezza e discrezione. In questi giorni abbiamo sentito l’affetto, l’attenzione e la solidarietà delle italiane e degli italiani e del mondo dell’informazione e siamo molto grati per tutto quello che si sta facendo. La fase a cui siamo arrivati è, però, molto delicata e la sensazione è che il grande dibattito mediatico su ciò che si può o si dovrebbe fare rischi di allungare i tempi e di rendere più complicata e lontana una soluzione. Per questo abbiamo deciso di astenerci da commenti e dichiarazioni e ci appelliamo agli organi di informazione chiedendo il silenzio stampa. Saremo grati – concludono i genitori della cronista – per il senso di responsabilità che ognuno vorrà mostrare accogliendo questa nostra richiesta”.
Il 3 gennaio 1954 nasce la televisione italiana
Nasce la televisione italiana. Dopo un annuncio letto da Fulvia Colombo la mattina di domenica 3 gennaio 1954, il primo programma in onda è “Arrivi e partenze”, condotto da Mike Bongiorno dedicato ai vip in transito a Roma. Chiude i programmi la prima edizione della “Domenica Sportiva”. (Fonte: AdnKronos)
Elon Musk cambia nome su X in “Kekius Maximus”

Elon Musk, proprietario di Tesla e di X (l’ex Twitter), ha recentemente modificato il proprio nome utente sulla piattaforma, adottando il nome “Kekius Maximus”. Questo cambiamento è accompagnato da una nuova foto del profilo che raffigura Pepe the Frog, uno dei meme più conosciuti del web. In questa versione, la rana è rappresentata con un’armatura e un joystick per videogiochi, simbolo di umorismo e sarcasmo. Il nome “Kekius Maximus” è legato a un token di criptovalute, ispirato ai meme, che sta guadagnando popolarità nelle piattaforme blockchain, come Ethereum e Solana. Questo token ha visto un’impennata incredibile del 497,56% in sole 24 ore il 27 dicembre, attirando l’attenzione di molti nel mondo delle criptovalute. Anche se non sono noti i motivi esatti dietro a questa scelta, è difficile credere che si tratti di una mossa casuale. In un post su X, Musk ha scritto: “Kekius Maximus raggiungerà presto il livello 80 in hardcore PoE”, suggerendo che il suo interesse per il mercato delle criptovalute sia tutt’altro che svanito.
Micklethwait (Bloomberg): Paywall e IA proteggono il giornalismo, ma con rischi simili al tabacco

John Micklethwait, direttore editoriale di Bloomberg, ha recentemente affermato che i paywall rappresentano “il modo più sicuro per garantire posti di lavoro giornalistici”. Durante la sua lezione annuale alla City University di Londra, ha sottolineato come, dopo un periodo in cui molti nel settore offrivano contenuti gratuiti, la stampa di qualità stia ora ottenendo risultati positivi grazie all’adozione dei paywall. I PAYWALL: LA SALVEZZA DEL GIORNALISMO DI QUALITÀ Secondo Micklethwait, i paywall rappresentano “il modo più sicuro per garantire posti di lavoro giornalistici”. Questa dichiarazione arriva dopo anni in cui molte testate hanno optato per contenuti gratuiti, una strategia che, secondo il direttore editoriale, ha danneggiato la sostenibilità economica della stampa di qualità. Micklethwait ha evidenziato due principali motivi per implementare i paywall. Sicurezza economica e occupazionale. Micklethwait ha citato l’esempio di The Economist, che ha resistito alle difficoltà del mercato adottando fin dall’inizio un modello a pagamento. Anche Bloomberg segue questa filosofia: oltre al famoso terminale finanziario, l’azienda ha attirato circa 740.000 abbonati paganti nel 2023, registrando una crescita del 50% rispetto all’anno precedente. Indipendenza editoriale. Il passaggio agli abbonamenti, secondo Micklethwait, permette alle redazioni di evitare influenze esterne, come quelle derivanti da sponsor o inserzionisti pubblicitari. Il focus si sposta interamente sul soddisfare i lettori paganti, garantendo così decisioni etiche più semplici e una maggiore libertà editoriale. MAGGIORE ACCESSO AI CONTENUTI Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale (IA), Micklethwait ha dichiarato che Bloomberg utilizza l’automazione in oltre un terzo dei circa 5.000 articoli pubblicati quotidianamente. Ciò include l’uso di computer per monitorare i social media alla ricerca di parole chiave e l’implementazione di riassunti automatizzati in cima agli articoli, che permettono ai lettori di comprendere rapidamente il contenuto. Ha inoltre previsto che l’IA avrà un impatto maggiore sul lavoro degli editori rispetto a quello dei reporter, facilitando compiti come la verifica ortografica, l’aderenza allo stile editoriale e la verifica dei fatti. LE PREVISIONI DI BLOOMBERG Un altro tema centrale del discorso è stato il ruolo crescente dell’intelligenza artificiale nel giornalismo. Bloomberg ha già integrato l’IA in molti processi editoriali e Micklethwait ha fatto 8 previsioni sul futuro dell’IA nel settore: L’intelligenza artificiale cambierà il lavoro dei giornalisti più di quanto non li sostituisca Le ultime notizie continueranno ad avere un valore enorme, ma per periodi di tempo sempre più brevi. La rendicontazione avrà ancora un valore enorme Il cambiamento sarà probabilmente maggiore per gli editori Il mondo della Ricerca lascerà il posto a Domanda e Risposta Le allucinazioni saranno più facili da risolvere nel testo che nel video o nell’audio La personalizzazione diventerà sempre più una realtà La regolamentazione sta arrivando. John Micklethwait non ritiene che l’intelligenza artificiale ridurrà il numero di giornalisti, ma piuttosto che aumenterà la portata e la profondità della copertura giornalistica. Grazie all’automazione, Bloomberg copre più aziende e in modo più approfondito rispetto al passato, mantenendo lo stesso numero di dipendenti. Tra gli utilizzi specifici dell’IA in redazione, Micklethwait prevede la riformattazione delle storie e la combinazione di articoli esistenti per creare bozze iniziali. Ad esempio, un algoritmo potrebbe sintetizzare più articoli per produrre rapidamente una bozza su eventi complessi, come la caduta di Assad in Siria, che i giornalisti affinerebbero successivamente. Le breaking news continueranno a mantenere un valore cruciale, con l’IA che accelera il processo decisionale: il tempo necessario affinché i prezzi di mercato reagiscano alle notizie è passato da dieci a cinque secondi, un trend destinato a proseguire. Tuttavia, Micklethwait sottolinea che il giornalismo originale rimarrà insostituibile, poiché l’IA non può persuadere fonti umane a rivelare informazioni sensibili o segrete. Infine, l’IA avrà un ruolo maggiore nella modifica e revisione degli articoli, aiutando a controllare ortografia, stile e fatti fondamentali, lasciando ai redattori il compito di rifinire i contenuti. LA FINE DELLA RICERCA TRADIZIONALE John Micklethwait ha previsto che la ricerca tradizionale, come la conosciamo oggi, è destinata a scomparire a causa dell’adozione di motori di ricerca basati su intelligenza artificiale e linguaggio naturale. Ha sottolineato l’importanza di proteggere i contenuti editoriali e di negoziare accordi con aziende come OpenAI solo per periodi limitati e somme definite, evitando di cedere eccessivo controllo o valore. Micklethwait ha richiesto maggiore chiarezza legale da parte di tribunali e parlamenti su cosa possa essere utilizzato gratuitamente dall’IA. Ha anche evidenziato che Bloomberg non ha ancora firmato alcun accordo con aziende di intelligenza artificiale generativa, pur riconoscendo che tali intese potrebbero sostenere il giornalismo in futuro, a seconda dell’evoluzione legislativa. Nonostante le sfide poste dalla disinformazione generata dall’IA, Micklethwait rimane ottimista. Ha paragonato la proliferazione di contenuti di bassa qualità all’epoca del New York Sun, un giornale scandalistico che, nonostante il successo iniziale, fu superato da testate che offrivano notizie utili e affidabili. Infine, ha espresso fiducia nel fatto che il settore del giornalismo oggi sia meglio preparato a rispondere alle nuove tecnologie, prevedendo una transizione più rapida verso contenuti di qualità rispetto al passato. DIPENDENZA DA AI, COME DAL TABACCO John Micklethwait ha dichiarato che l’intelligenza artificiale potrebbe finalmente risolvere il “puzzle” della personalizzazione delle notizie, un obiettivo che considera il “Santo Graal del giornalismo”. Tuttavia, ha avvertito dell’esistenza di un “lato oscuro”, rappresentato dalla dipendenza creata dagli algoritmi di raccomandazione sui social media. Ha criticato il fatto che le società di social media non siano responsabili dei contenuti che ospitano, grazie a regole come la Sezione 230, che le equiparano a compagnie telefoniche, esonerandole dalla responsabilità editoriale. Micklethwait ha paragonato questa situazione alle strategie difensive dell’industria del tabacco, che in passato sosteneva che fumare fosse una scelta personale. Con l’avanzare dell’IA, ha sollevato preoccupazioni etiche, come il rischio di manipolazione emotiva: ad esempio, adolescenti che sviluppano relazioni con entità artificiali. Micklethwait è convinto che, proprio come è avvenuto per l’industria del tabacco, anche i giganti della tecnologia saranno chiamati a rispondere delle conseguenze del loro prodotto, soprattutto man mano che cresce la consapevolezza del pubblico sui loro effetti dannosi. BLOOMBERG VS ZXC Micklethwait ha anche criticato la controversa sentenza della Corte Suprema del Regno Unito nel caso Bloomberg vs ZXC. Questa decisione vieta alle
Paolo Condò arriva al Corriere della Sera come firma sportiva

“Un numero 10, firma sportiva, entra a far parte della squadra del Corriere della Sera. Giocherà ovviamente a tutto campo, intervenendo sul sito del Corriere e naturalmente in pagina sull’edizione cartacea e digitale”. Con queste parole, Daniele Dallera, responsabile Sport del Corriere della Sera, annuncia l’arrivo di Paolo Condò, una delle penne più prestigiose del giornalismo sportivo italiano, alla redazione del quotidiano milanese. Condò, noto per la sua competenza, eleganza e capacità di raccontare il mondo dello sport con profondità e originalità, dal 2020 era una firma di punta di Repubblica. Prima ancora, ha trascorso anni come collaboratore della Gazzetta dello Sport, e attualmente è anche un apprezzato opinionista televisivo per Sky Sport. “Un’attrazione quasi fatale tra Paolo e il Corriere della Sera, primo giornale in Italia su ogni fronte e campo di gara”, scrive Dallera nel suo editoriale di presentazione. Dal lunedì al venerdì, Paolo firmerà ogni giorno un intervento: video commenti, editoriali, opinioni o spunti ispirati dalla sua vasta esperienza e dalla sua innata creatività. Uno degli elementi centrali del suo nuovo percorso sarà una videorubrica quotidiana intitolata “Un centimetro alla volta”, che prende ispirazione dal celebre monologo di Al Pacino in “Ogni maledetta domenica”. In quel discorso, l’attore, nei panni di un coach di football americano, tratteggia la strada verso la vittoria con un appassionato richiamo alla determinazione, al lavoro di squadra e alla capacità di cogliere ogni piccola opportunità. Condò trasformerà questa metafora in un appuntamento imperdibile per lettori e spettatori del Corriere. L’arrivo di Paolo Condò al Corriere della Sera segna un gol decisivo nel panorama giornalistico italiano. “Inizia l’anno con un pezzo elegante, come quelli che solo i numeri 10 sanno fare”, conclude Dallera. Un elogio che ricorda lo stile di Gianluca Vialli, grande amico di Condò e simbolo di quella classe che ora il giornalista porterà sulle pagine e sugli schermi del Corriere.
Andrea Petrella lascia ufficio stampa al Ministero della Cultura
Il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha espresso pubblicamente il suo apprezzamento per il lavoro svolto dal dottor Andrea Petrella, che ha ricoperto il ruolo di Capo Ufficio Stampa e Comunicazione del Ministero. Petrella ha terminato il suo incarico il 31 dicembre, lasciando un segno positivo all’interno dell’amministrazione culturale. In particolare, Giuli ha sottolineato l’efficace gestione della comunicazione del G7 Cultura di Napoli, un evento di grande importanza internazionale che ha visto Petrella al centro della strategia comunicativa. Il Ministro ha anche elogiato il suo operato, che si è distinto per un ottimo coordinamento con le complesse strutture del dicastero. Nel chiudere la nota, Giuli ha augurato a Petrella i migliori successi professionali, augurandogli un futuro ricco di soddisfazioni.
Mattarella: “Vicini a Cecilia Sala, speriamo di rivederla al più presto”
“Interpreto, in queste ore, l’angoscia di tutti per la detenzione di Cecilia Sala. Le siamo vicini in attesa di rivederla al più presto in Italia”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso del suo tradizionale messaggio di fine anno il 31 dicembre 2024. “Quanto avviene – ha proseguito Mattarella – segnala ancora una volta il valore della libera informazione. Tanti giornalisti rischiano la vita per documentare quel che accade nelle sciagurate guerre ai confini dell’Europa, in Medio Oriente e altrove. Spesso pagano a caro prezzo il servizio che rendono alla comunità“.
RTL 102.5 e Radio Zeta: Capodanno 2024 live da Verona
RTL 102.5 e Radio Zeta sono pronte a salutare il 2024 con lo speciale evento di Capodanno “BIG & BANG”, che animerà la notte del 31 dicembre. A partire dalle 21:00, la festa inizierà simultaneamente negli studi di Milano e Roma con la conduzione di Davide Guerra, Giulia Lara Abbiati e Niccolò Giustini. Dalle 23:00, lo spettacolo si trasferirà a Piazza Bra, nella suggestiva cornice di Verona, dove saranno protagonisti gli speaker di RTL 102.5, tra cui Francesca Cheyenne, Simone Palmieri e Jessica Brugali. Ad arricchire la serata, si esibiranno gli artisti di X Factor: la vincitrice Mimì con Les Votives, Lorenzo Salvetti, I Patagarri e The Foolz. Dopo il tradizionale brindisi di mezzanotte, la piazza si trasformerà in una pista da ballo con lo show musicale “’70 ’80 ’90 all’ora”, animato dal dj Massimo Alberti di RTL 102.5. L’evento sarà trasmesso in diretta in radiovisione su RTL 102.5 (canale 36 del digitale terrestre, 736 di Sky), su Radio Zeta (canale 266 del digitale terrestre, 735 di Sky) e in streaming su RTL 102.5 Play.