Instagram sperimenta il pulsante “Non mi piace” nei commenti

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Instagram sta testando un nuovo pulsante “Non mi piace”, che consentirà agli utenti di esprimere privatamente il proprio dissenso sui commenti dei post e dei Reels. La conferma arriva dal capo della piattaforma, Adam Mosseri, dopo che alcuni utenti avevano notato questa funzione in fase di test. Mosseri ha spiegato su Threads che l’obiettivo principale di questa funzione è creare un ambiente più amichevole e ridurre la visibilità dei commenti più negativi. Il pulsante “Non mi piace” sarà completamente anonimo, quindi nessuno potrà sapere chi lo ha utilizzato. Questa novità potrebbe aiutare a migliorare la qualità della sezione commenti, scoraggiando interazioni tossiche e rendendo la piattaforma più accogliente. Un portavoce di Meta ha ribadito che il pulsante “Non mi piace” non serve a punire gli utenti, ma a migliorare il ranking dei commenti, spostando quelli meno apprezzati in basso. Questo approccio è simile a quello già adottato da piattaforme come Reddit e YouTube, dove il sistema di downvote aiuta a gestire i contenuti meno pertinenti o poco apprezzati dalla community. Negli ultimi mesi, Instagram ha introdotto diverse novità per competere con TikTok, che negli Stati Uniti sta affrontando incertezze normative. Tra le innovazioni recenti, la piattaforma ha annunciato lo sviluppo di una nuova app per editing video, ispirata a CapCut, il software di montaggio di TikTok. Inoltre, ha ampliato la durata massima dei Reels a tre minuti, un’altra mossa per attrarre utenti abituati ai contenuti di maggiore lunghezza.

“Fratelli di chat” sotto accusa per privacy violata

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Il Garante della Privacy ha inviato un avvertimento ufficiale alla Società Editoriale Il Fatto SPA, editrice del Fatto Quotidiano, in merito alla pubblicazione del libro “Fratelli di chat“. Questo volume contiene trascrizioni di conversazioni private tra esponenti di Fratelli d’Italia, tra cui parlamentari e ministri. Secondo il Garante, la pubblicazione di queste chat potrebbe violare la normativa sulla privacy e i principi fondamentali del giornalismo, mettendo a rischio la riservatezza delle persone coinvolte. L’Autorità ha sottolineato che la Costituzione italiana protegge la corrispondenza privata attraverso gli articoli 15 e 68. Ciò significa che le conversazioni tra politici, anche se di interesse pubblico, non possono essere diffuse liberamente senza rispettare determinate regole. Inoltre, il Garante ha evidenziato che nel libro potrebbero esserci riferimenti a terzi e addirittura a minorenni, la cui privacy deve essere tutelata in modo particolare. L’avvertimento arriva dopo le proteste di diversi esponenti di Fratelli d’Italia, che hanno criticato la pubblicazione delle loro chat. Alcuni di loro hanno ipotizzato azioni legali, accusando gli autori del libro di aver selezionato solo alcune parti delle conversazioni e di averle riportate in modo parziale o distorto. Inoltre, il partito ha annunciato che i suoi avvocati stanno valutando il caso anche dal punto di vista penale e civile, ipotizzando richieste di risarcimento danni. Fino a che punto la libertà di stampa può spingersi nel pubblicare informazioni riservate? Da un lato, i giornalisti hanno il dovere di informare il pubblico su questioni di interesse generale, specialmente quando coinvolgono rappresentanti politici. Dall’altro, esistono leggi sulla privacy che proteggono le comunicazioni private, anche quando riguardano persone con ruoli pubblici.

Claudio Pagliara nominato direttore dell’IIC a New York

Claudio Pagliara, attuale capo dell’ufficio di corrispondenza della Rai a New York, è stato scelto come nuovo direttore dell’Istituto Italiano di Cultura della città, succedendo a Fabio Finotti. La nomina, firmata dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, è il risultato di un attento processo di selezione che ha visto la candidatura di personalità di alto profilo. Giornalista di lunga esperienza, Pagliara ha ricoperto ruoli di primo piano nel panorama dell’informazione internazionale, con incarichi a Parigi, Gerusalemme e Pechino, prima di approdare agli Stati Uniti. Autore del libro “La Tempesta Perfetta. Cina e Stati Uniti sull’orlo della terza guerra mondiale” (Piemme, 2023), Pagliara ha seguito da vicino le principali dinamiche geopolitiche globali. La sua carriera è iniziata nel giornalismo scritto, per poi consolidarsi in Rai, dove ha realizzato reportage e interviste con figure di spicco della politica internazionale. La sua conoscenza approfondita degli Stati Uniti e della comunità italiana a New York rappresenta un valore aggiunto per l’Istituto Italiano di Cultura, che da sempre mira a promuovere il patrimonio culturale italiano all’estero. L’istituzione ha una tradizione consolidata nell’affidare la direzione a personalità di spicco del giornalismo, come in passato accadde con Furio Colombo e Claudio Angelini.

Inpgi, previdenza per 47.000 giornalisti autonomi

Inpgi sede

L’Inpgi, l’Istituto nazionale di previdenza della professione giornalistica, tutela attualmente oltre 47.000 lavoratori, di cui 27.143 uomini e 20.273 donne. Dal luglio 2022, l’ente assicura esclusivamente la categoria dei giornalisti autonomi. Durante un’audizione alla Commissione parlamentare per il controllo sulle gestioni previdenziali, il presidente Roberto Ginex e il direttore generale Mimma Iorio hanno delineato il quadro della situazione attuale. Per quanto riguarda i dati relativi al 2023, il numero di contribuenti correnti si attesta intorno a 26.000. Le entrate medie dichiarate dai giornalisti autonomi alla Cassa pensionistica privata risultano pari a 11.464 euro per chi opera con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, mentre per i liberi professionisti salgono a 16.454 euro. Il gettito contributivo annuo dell’Inpgi ammonta a circa 70 milioni di euro, di cui 47 milioni derivano dalla contribuzione destinata alle prestazioni di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti (IVS). L’Inpgi punta a garantire la sostenibilità della propria gestione previdenziale, utilizzando strumenti specifici come la destinazione di quote del contributo integrativo sui montanti degli iscritti, con l’obiettivo di migliorare l’adeguatezza delle pensioni per i giornalisti autonomi. L’ente dispone di un patrimonio superiore al miliardo di euro, gestito secondo principi socialmente responsabili. La politica di investimento si basa su criteri di sostenibilità e solvibilità a lungo termine, evitando liquidazioni improvvise del portafoglio. Gli obiettivi per il triennio 2024-2026 restano il rafforzamento della stabilità finanziaria e il mantenimento di prestazioni pensionistiche adeguate agli iscritti.

Trump e Musk allo Studio Ovale, ma AP esclusa per il Golfo d’America

Musk e Trump Casa Bianca

Donald Trump e Elon Musk si sono ritrovati nello Studio Ovale per la firma di un ordine esecutivo destinato a ridurre la burocrazia governativa, ma la decisione della Casa Bianca di escludere un giornalista dell’Associated Press ha scatenato una tempesta politica e mediatica. L’AP ha denunciato di essere stata punita per non aver adottato la nuova denominazione imposta da Trump al Golfo del Messico, ribattezzato Golfo d’America. L’agenzia ha dichiarato che le è stato impedito l’accesso perché non ha modificato i suoi standard editoriali in conformità con l’ordine esecutivo presidenziale. Martedì Trump ha firmato un altro ordine esecutivo per ridurre il numero dei dipendenti delle agenzie federali e concedere maggiori poteri al DOGE, il dipartimento per l’efficienza governativa guidato da Musk. Durante un’insolita sessione con i giornalisti nello Studio Ovale, Musk ha difeso l’operato del DOGE e sostenuto che i tagli siano “necessari” per evitare il “fallimento del paese“. Con lui c’era il figlio di quattro anni, X Æ A-12, che ha giocato con le penne sulla scrivania presidenziale. In sole tre settimane, il DOGE ha eliminato programmi in 19 agenzie federali, smantellato USAID e ottenuto accesso ai dati sensibili del ministero dell’Economia, fino a quando un giudice federale non ha bloccato questa possibilità. Il nuovo ordine esecutivo, chiamato “Iniziativa di ottimizzazione della forza lavoro”, limita le nuove assunzioni a una ogni quattro licenziamenti, con eccezioni solo per la sicurezza e l’immigrazione. Musk ha dichiarato di voler dimezzare il deficit del governo eliminando “sprechi e inefficienze”. Le chiusure e i licenziamenti hanno già avuto effetti tangibili, nonostante alcuni blocchi giudiziari. Il leader democratico Chuck Schumer ha accusato Trump di instaurare un “governo ombra non eletto”. Il DOGE è inoltre al centro di un dibattito costituzionale: il controllo delle agenzie federali spetta al Congresso, e il dipartimento di Musk opera senza approvazione legislativa, prendendo decisioni di grande impatto. L’esclusione del giornalista AP ha scatenato proteste: la direttrice dell’AP, Julie Pace, ha denunciato la decisione come una violazione del Primo Emendamento e una minaccia al giornalismo indipendente. La White House Correspondents’ Association, tramite il suo presidente Eugene Daniels, ha definito la mossa “inaccettabile”, ribadendo che il governo non può penalizzare i giornalisti per il loro lavoro e chiedendo alla Casa Bianca di revocare la decisione.

Google filigrana le immagini AI

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Google ha annunciato un importante aggiornamento per contrastare la disinformazione e la manipolazione delle immagini generate dall’intelligenza artificiale, introducendo filigrane digitali per le foto modificate con il suo strumento Magic Editor. Questa innovazione, basata sulla tecnologia SynthID sviluppata da DeepMind, permette di incorporare un tag di metadati digitali direttamente nell’immagine, rendendo possibile identificare se sia stata alterata tramite strumenti di IA generativa. L’implementazione di questa funzionalità ha l’obiettivo di rendere più chiaro agli utenti quando un contenuto visivo è stato modificato artificialmente, senza alterarne l’aspetto visibile. Lo strumento Magic Editor, disponibile anche per i possessori di iPhone, consente di rimuovere o aggiungere elementi in modo realistico, aprendo però la porta alla diffusione di contenuti potenzialmente ingannevoli. La nuova filigrana si applica automaticamente alle immagini trasformate con la funzione “reimagine”, fornendo un livello aggiuntivo di trasparenza. Google ha già implementato SynthID nelle immagini generate dal modello Imagen, lo stesso utilizzato dal chatbot Gemini per la creazione di contenuti grafici. Questa iniziativa si inserisce in un contesto più ampio che vede altre aziende, come Adobe, adottare soluzioni simili per garantire la provenienza dei contenuti digitali. Entrambe le società fanno parte della Coalition for Content Provenance and Authenticity (C2PA), un consorzio che si impegna a definire standard condivisi per la gestione dell’autenticazione delle immagini e dei video generati dall’IA. Google sottolinea che la filigrana non può essere rimossa facilmente e può essere rilevata solo attraverso strumenti specializzati. Inoltre, Google Foto include la sezione “Informazioni su questa immagine”, che permette agli utenti di verificare se una foto è stata modificata con Magic Editor e accedere a dettagli come la data di creazione originale. Questo sistema non è infallibile: Google avverte che modifiche minime potrebbero sfuggire all’identificazione di SynthID. Per questo motivo, esperti del settore ritengono che la filigrana da sola non sia sufficiente a garantire una tracciabilità affidabile dei contenuti digitali su larga scala. Il futuro della lotta alla disinformazione visiva passerà quindi attraverso l’adozione di strategie diversificate, in cui tecnologie come SynthID saranno integrate con altre metodologie per migliorare l’autenticazione dei contenuti generati dall’intelligenza artificiale.

Nasce 24Ore Salute, con focus su ricerca e sanità

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Il Gruppo 24 ORE amplia la propria offerta editoriale con il lancio di 24Ore Salute, una piattaforma multimediale e crossmediale dedicata ai temi della salute, della medicina, della ricerca e dell’innovazione. Questo progetto nasce per offrire un punto di riferimento autorevole, aggregando in un unico hub i contenuti prodotti da Il Sole 24 Ore, Radiocor, Radio 24, 24Ore Podcast, Lab24 e 24 ORE Eventi. Il cuore dell’iniziativa è il nuovo sito 24oresalute.com, pensato per raccogliere e valorizzare le informazioni più rilevanti del settore. La piattaforma si distingue per una copertura informativa ampia e per la capacità di dialogare con diverse community di riferimento. Grazie a un’interfaccia modulare, il sito offre contenuti sempre aggiornati su sanità, medicina, innovazione, territori, imprese e startup. Il progetto si basa su tre pilastri fondamentali: multimedialità, profondità e completezza informativa. Il Gruppo 24 ORE conferma così il proprio impegno nel fornire notizie accurate e approfondite, spaziando dalle novità scientifiche ai temi normativi e alle attività delle imprese del settore. Tra i contenuti principali troviamo le pagine settimanali Salute24 su Il Sole 24 Ore, gli approfondimenti di Sanità24 a cura di Radiocor, i programmi di Radio 24 come Obiettivo Salute e una serie di podcast tematici. A queste produzioni si aggiungono eventi di rilievo come l’Healthcare Summit. Uno degli elementi distintivi di 24Ore Salute è la capacità di integrare contenuti audio e video, con la creazione di nuove videorubriche settimanali come Salute24. La piattaforma offrirà anche un’area dedicata all’analisi dei dati, sviluppata da Lab24, con l’obiettivo di realizzare un Osservatorio Salute, utile per monitorare trend e statistiche del settore sanitario. L’iniziativa è in continua evoluzione e prevede già lo sviluppo di nuovi servizi, tra cui la declinazione scientifica del marchio “L’Esperto Risponde”, un progetto che coinvolgerà professionisti del settore per supportare il pubblico con pillole audio-video e video chat live. Inoltre, verranno organizzati eventi di approfondimento e pubblicati nuovi libri a tema. Un ulteriore passo sarà la costituzione di un comitato scientifico multidisciplinare, incaricato di definire un manifesto programmatico per la salute informata, promuovendo un uso responsabile delle informazioni medico-scientifiche. Il target di 24Ore Salute è ampio: da un lato i cittadini, che potranno accedere a contenuti affidabili per diventare pazienti informati, dall’altro gli stakeholder e la business community, che troveranno un contesto autorevole per approfondire l’evoluzione del sistema sanitario e della ricerca scientifica. Tra i principali destinatari figurano aziende, istituzioni, associazioni, fondazioni del terzo settore, professionisti e enti ospedalieri. Il lancio ufficiale della piattaforma è avvenuto l’11 febbraio, in occasione della Giornata Internazionale del Malato, con un’intervista esclusiva al Ministro della Salute Orazio Schillaci, il quale ha sottolineato l’importanza di un’informazione seria e accessibile per il cittadino, soprattutto in materia di prevenzione. Fabio Tamburini, Direttore de Il Sole 24 Ore, ha evidenziato come 24Ore Salute rappresenti un presidio unico nel panorama informativo, contrastando la disinformazione nel settore medico. Federico Silvestri, Direttore Generale Media & Business del Gruppo 24 ORE, ha aggiunto che la piattaforma nasce con una visione di lungo termine e con l’ambizione di diventare un punto di riferimento per il settore.

Trump schernisce “Time” dopo la cover con Elon Musk: “Esiste ancora?”

La nuova copertina del Time ha provocato un acceso dibattito sulla politica americana e il ruolo sempre più influente di Elon Musk. Lo sfondo rosso, le aquile, le stelle e strisce, e soprattutto la sua figura seduta alla Resolute Desk nella Casa Bianca, evocano immagini di potere e controllo. Il titolo è eloquente: “Dentro la guerra di Elon Musk contro Washington”. Un’affermazione che rispecchia perfettamente il clima politico attuale, in cui il miliardario ha assunto un ruolo di primo piano. Da tempo Elon Musk non è più soltanto un imprenditore visionario: la sua alleanza con Donald Trump durante la campagna elettorale lo ha catapultato al centro del dibattito politico. Ha finanziato il Tycoon, si è mostrato pubblicamente al suo fianco, ha indossato il cappellino MAGA, e ha festeggiato con lui a Mar-a-Lago. Questo sostegno ha portato a una ricompensa senza precedenti: la creazione di un nuovo dipartimento governativo, il Doge (Dipartimento per l’Efficienza Governativa), con Musk alla guida. Mai prima d’ora un cittadino privato, per di più miliardario con aziende supervisionate dalle autorità federali, aveva avuto un simile potere all’interno del governo. Il Doge ha una missione apparentemente impossibile: ridurre la spesa pubblica di 2 milioni di miliardi di dollari, abbattere la burocrazia, eliminare regolamenti considerati superflui e ristrutturare le agenzie federali. Tuttavia, l’ambizioso piano sta incontrando ostacoli significativi. Donald Trump potrebbe aver sottovalutato la determinazione di Elon Musk, che non sembra disposto a farsi fermare da niente e nessuno. Il 1° febbraio il team Doge Musk ha preteso l’accesso totale alla sede centrale dell’USAID, l’agenzia governativa che si occupa di aiuti umanitari e sviluppo internazionale. Lo staff dell’agenzia si è opposto, provocando la reazione furiosa del miliardario. Su X ha scritto parole pesantissime: “L’USAID è un’organizzazione criminale”. E poi, in un secondo post, ancora più duro: “È ora che muoia”. Le conseguenze sono state immediate. In meno di una settimana, quasi tutto il personale dell’USAID è stato messo in congedo, gli uffici in tutto il mondo sono stati chiusi, interrompendo operazioni vitali per milioni di persone. Un chiaro segnale a tutte le altre agenzie federali: la volontà di Musk non va contrastata. L’episodio, come sottolinea il Time, mette in luce uno scontro epocale tra il potere istituzionale consolidato e l’approccio radicale del team di Musk, definito “squadra di demolitori politici”. Ma la domanda più inquietante rimane: “Chi c’è davvero dietro al Resolute Desk?”. La provocatoria copertina arriva in un momento in cui Elon Musk gode di un’influenza senza precedenti. Non è un caso che il Time lo abbia già nominato Persona dell’Anno per la seconda volta. Un riconoscimento che stride con la reazione sarcastica di Donald Trump, il quale, durante una conferenza con il primo ministro giapponese, ha commentato: “No, non ho visto la copertina. Time esiste ancora?”. Salvo poi correggere il tiro e lodare il lavoro del suo alleato: “Sta facendo un ottimo lavoro”.

L’Inpgi rinnova il logo con rosso pompeiano e blu

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L’Inpgi, l’Istituto nazionale di previdenza e assistenza della professione giornalistica, ha presentato il suo nuovo logo, caratterizzato da una palette cromatica che coniuga tradizione e modernità. Le tonalità scelte sono il rosso pompeiano e il blu, due colori che simboleggiano rispettivamente passione ed energia il primo, sicurezza e istituzionalità il secondo. Questa rinnovata identità visiva sottolinea il ruolo centrale dell’Inpgi nella tutela dei giornalisti autonomi, dei collaboratori e dei freelance, riaffermando la sua missione di supporto alla categoria. Il restyling del logo non è stato affidato a consulenze esterne, ma realizzato interamente grazie alle risorse interne dell’Istituto. La direzione del progetto è stata affidata a Mattia Motta, vicepresidente dell’Inpgi, incaricato dal presidente Roberto Ginex di supervisionare la comunicazione interna ed esterna dell’ente.

Stop all’AI DeepSeek in Australia per cybersecurity

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L’Australia ha deciso di vietare il download dei software di intelligenza artificiale sviluppati dalla start-up cinese DeepSeek su tutti i dispositivi governativi, considerandoli un rischio inaccettabile per la sicurezza nazionale. La misura è stata ufficializzata dal ministero dell’Interno, con una direttiva firmata dalla ministra Stephanie Foster, che impone la rimozione immediata delle applicazioni di DeepSeek da tutti i dispositivi fissi e mobili del governo australiano. La decisione si inserisce in un contesto più ampio di crescente cautela nei confronti di aziende tecnologiche cinesi, che sempre più spesso si trovano al centro di restrizioni e divieti in diversi Paesi occidentali. La posizione del governo australiano non è isolata. Anche il ministro dell’Industria e della Scienza, Ed Husic, aveva recentemente espresso preoccupazioni sulla privacy e sulla gestione dei dati degli utenti da parte della piattaforma. Secondo Husic, prima di adottare strumenti di questo tipo, è fondamentale valutare con attenzione la loro affidabilità, la sicurezza dei dati sensibili e le implicazioni per la cybersecurity nazionale. L’attenzione verso il chatbot cinese nasce dalla sua crescente popolarità, che ha sollevato interrogativi sulla sua capacità di competere con le big tech americane e sulla possibile ingerenza governativa cinese nella gestione delle informazioni. L’Australia non è nuova a misure di questo tipo: in passato ha già imposto restrizioni su aziende tecnologiche cinesi, come nel caso di Huawei e TikTok, citando preoccupazioni per la sicurezza nazionale e il possibile accesso non autorizzato ai dati governativi. La decisione di escludere DeepSeek dai dispositivi pubblici rientra in una strategia più ampia di protezione della sovranità digitale e di prevenzione di potenziali minacce informatiche.